
Comunque la si veda, questa guerra di potere tutta interna al Pd non porterà molto di buono, non solo perché dopo gli accordi fra Renzi e il Cavaliere sembravano rientrare le fiamme dei vari dissidenti, ma soprattutto perché di altro tempo da perdere per sconvolgere un dialogo avviato e già difficile di suo fra le forze politiche, francamente non se ne avvertiva proprio alcun minimo bisogno.
Il sindaco sta forzando la mano, che abbia smania di collezionare cariche importanti è chiaro, ma è altrettanto chiaro che questa giovanile emozione lo stia portando a trascurare, forse, qualche articolo dell’accordo con Berlusconi che non escludeva, ma neanche prevedeva una staffetta così immediata. I due Letta, infatti, si sono trovati spiazzati da questa accelerazione che rischia di cambiare un percorso già previsto, ma magari più lento ed articolato.
Per il vero va detto che il Letta giovane stia facendo di tutto per cercarsela ed a nulla sono serviti appelli, allarmi e grida di dolore di tutto il Paese per scuoterlo nell’azione di Governo. Il Premier infatti continua imperterrito con una pochezza e mediocrità disarmanti. L’Esecutivo praticamente da sempre si è imballato inanellando figuracce, mezze misure, interventi parziali pasticciati e nemmeno lontanamente risolutivi di una crisi devastante e pericolosa.
Però, che da una azione di rilancio che prevedesse il cosiddetto rimpasto per concretizzare riforme, stimoli e spinte verso la crescita, si passasse alla spallata di Renzi, oggi e subito, francamente ce ne correva. Letta “Big”, lo zio che certamente non ha perso il desiderio del Quirinale quando Napolitano ben prima della naturale scadenza deciderà di mollare, si è trovato in difficoltà per la carriera di Letta “Small”, il nipote, che se fosse disarcionato così velocemente ed inusualmente vedrebbe diminuite le ambizioni europee ed in qualche modo comprometterebbe anche la sua comunque non facile strada per il Colle più alto.
In buona sostanza, Renzi sostituendo Letta a Palazzo Chigi già da ora, rovescerebbe un tavolo apparecchiato per il futuro e non per il presente. Detto questo e uscendo dalle ipotesi, resta la cosa più grande ed importante, il Paese, ed è su questo che bisognerebbe concentrarsi immediatamente senza pensare a giochi e giochini di Palazzo che tutti dicono di odiare ma che tutti finiscono col perseguire compromettendo ulteriormente una situazione che peggiora sulla pelle della gente giorno dopo giorno.
L’opinione pubblica non sopporta più queste dispute, meno che mai in questo passaggio storico. Scandali e indagini continuano a riempire giornali e tv, gli indicatori macroeconomici segnalano allarmi gravissimi e persone ed aziende tirano oramai al lumicino. Dunque si recuperi un po’ di buon senso e di ragionevolezza pensando alle cose da fare, magari con un Governo anche nuovo ma pronto ad intervenire con quei fatti necessari a restituire speranza, futuro e sviluppo ad un’Italia che lo merita e lo aspetta già da troppo tempo. Solo questo significherebbe cambiare davvero per dare il senso di una volontà nuova e attenta alle necessità di tutti, con una politica diversa e finalmente capace. Nel frattempo tutti noi continuiamo sbigottiti a chiederci se mai lo capiranno!
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:20