Un’Italia caduta troppo in basso

A volte ci si illude che basta ricoprire un ruolo di livello per poter colmare le lacune che madre natura ci ha appiccicato addosso. Ciò è difficile che si determini se il livello dei gruppi dirigenti, a cui è demandata l’indicazione per la copertura di detti ruoli, è politicamente forte, mentre in caso contrario si determina, a cascata, un abbassamento generalizzato delle capacità operative di coloro che vengono scelti soprattutto per motivi opportunistici in riferimento alle mediazioni ed alle alleanze che si costruiscono o si intendono costruire (come parametro fondamentale).

È ciò che è avvenuto nella scelta degli attuali presidenti di Camera e Senato, Pietro Grasso e Laura Boldrini, convinti che lo staff a disposizione delle due massime cariche dello Stato per esercitare il ruolo loro assegnato fosse più che sufficiente. Ma purtroppo non è stato così perché l’accettazione dei suggerimenti dello staff è inversamente proporzionale al modesto spessore dei personaggi incaricati di adempiere al ruolo di presidenti.

Potrebbe apparire strano, ma i personaggi di spessore non hanno remore a farsi guidare (perché lo staff ha esperienza e memoria) perché sanno di essere ad un livello che gli permette di poterlo fare, mentre chi si sente in difficoltà, ed è consapevole della propria debolezza politica, cerca sempre l’occasione per dimostrare quanto è bravo, capace e coraggioso rifiutando la “guida” che l’Istituzione gli aveva offerto. Questo lungo preambolo per dire che sembra improbabile che lo staff del Senato non abbia “suggerito” al proprio presidente che era “politicamente scorretto” disattendere il deliberato del Consiglio di Presidenza che, con 10 voti contro 8, aveva scelto di non far costituire il Senato come parte civile in un incredibile processo imbastito dalla Procura di Napoli contro Silvio Berlusconi. Scorretto perché un atto come quello di Grasso ha stracciato le regole democratiche che sovrintendono ad ogni decisione anche se consultiva. Regole che, normalmente, prevedono che in caso di parità spetti al presidente far abbassare il piatto da una parte o dall’altra.

Non contento, comunque, del vergognoso capovolgimento della scelta del Consiglio di Presidenza, l’ex pm Pietro Grasso per giustificarsi, ha inanellato una delle gaffes più cocenti, dicendo testualmente che la sua era una scelta di “ineludibile dovere morale”, per cui l’orientamento dei senatori che a maggioranza non erano favorevoli alla costituzione di parte civile veniva oggettivamente qualificato come “immorale”. A dimostrazione che quando si tenta di appiccicare una pezza, essa risulta sempre peggiore del buco da tappare.

Ciò che è avvenuto al Senato, comunque, indipendentemente se dietro le quinte ci sia anche (come è d’uso ormai da molto tempo) lo zampino del Presidente della Repubblica, è la cartina di tornasole per capire quanto in basso sia precipitata l’Italia. Al posto più in alto è assiso un presidente che ha “interpretato” la Costituzione come ha voluto (a proposito, se lo avessero fatto Gronchi, Segni o Leone che fine avrebbero fatto?), abbandonando il ruolo di “notaio” per assumere quello di regista di ogni vicenda politica.

Al Senato siede, immeritatamente politicamente, un ex rappresentante delle procure che nessuno ha avuto il coraggio di paragonare ai grandi della magistratura come Falcone e Borsellino e che, con la sua intransigenza giustizialista tenta di farsi accreditare da una sinistra che con Renzi sembra voler cambiare non solo la propria pelle. Mentre alla Camera trionfano le ovvietà imparate quando la Boldrini era un semplice portavoce dell’Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati politici.

Forse anche per loro, e non solo per chiudere l’esperienza del governicchio di Letta, che continua da solo a vedere la luce in fondo al tunnel (degno discepolo di Monti, altro visionario di luci e bagliori), si rende necessario andare a votare. Basta con l’usurpazione, l’incapacità e le ovvietà che contemporaneamente hanno occupato il potere sequestrando il nostro Paese.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:16