Accettati i sacrifici a Rcs e al Sole 24 Ore

Votazioni sofferte ai periodici del gruppo Rcs e al quotidiano “Il Sole 24 Ore”, organo della Confindustria. Tensione alla Gazzetta dello Sport, dove i redattori si battono da alcune settimane contro il piano editoriale che, secondo Maurizio Nicita, “vorrebbe tramutarci in una sorta di giornale delle scommesse con comunicati ogni giorno sul quotidiano e sul sito”. Accadono cose impensabili fino a qualche anno fa nel mondo dell’editoria e sempre a danno dei giornalisti e dei poligrafici in organico, all’insegna della filosofia degli amministratori delegati secondo i quali “non c’è alternativa per ridurre i costi che incidere sul personale”.

Una visione contestata e considerata errata dagli esperti di economia aziendale. Tagliare nel giornalismo le firme più prestigiose solo perché più anziane e costose comporta un impoverimento professionale e la perdita di immagine. Significa anche allontanare i lettori più “fidelizzati”, lo zoccolo duro che sceglie sulla base degli opinionisti. Continuando su questa strada si rischia una omogeneizzazione della stampa, con grave danno al pluralismo e allo sviluppo della democrazia che poggia sul confronto delle idee. L’assemblea dei redattori dei periodici Rcs è stata chiamata ad approvare uno “strano” e complesso testo di accordo per salvare il salvabile, dopo la decisione del gruppo di operare drastici tagli che arrivano anche alla chiusura di “Abitare” e del settimanale economico “Il Mondo” che cessa le pubblicazioni a fine mese.

L’assemblea, messa alle strette da una estenuante trattativa del coordinamento con l’azienda, ha approvato (103 sì, 2 no e 15 astenuti) la bozza d’intesa che sarà trasformata in accordo nazionale tra una settimana. Si tratta di un innovativo “patto di solidarietà economica per la sostenibilità e lo sviluppo delle progettualità delle iniziative editoriali multimediali del sistema Verticali (Amica, Dove, Io Donna, Living, Oggi, Style) e Gruppo Sfera di Rcs”. Non è facile districarsi tra il linguaggio sindacalese e quello aziendale. Resta il fatto che accanto alle tradizionali redazioni (interni, esteri, cronaca, sport, cultura) nascono degli aggregati dalle non chiare funzioni e dalle incerte mansioni e dipendenze: le unità organizzative redazionali (Uor).

Dovrebbero diventare delle redazioni che serviranno a più testate. Le altre novità riguardano il fatto che per la prima volta vengono utilizzati tutti insieme i vari strumenti che leggi e contratto consentono nelle fasi di crisi e di riorganizzazione aziendale. È codificato il taglio dell’orario di lavoro del 30% che comporterà una riduzione degli stipendi solo del 10 per cento circa, grazie all’intervento dell’Inpgi per il 60% e dello Stato per il 10 per cento. I prepensionamenti saranno limitati a 10- 15 unità, così i 37 redattori delle testate “no core” oggi in Cassa integrazione speciale saranno recuperati con contratti di solidarietà biennali.

I giornalisti in esubero di “Abitare” e de “Il Mondo” saranno collocati nelle Uor chiamate “attualità, salute e benessere, tempo libero ed economia”. Il tutto tramite esame delle professionalità, delle relative qualifiche e ruoli necessari. L’editore si riserva di fare le assegnazioni definitive a settembre, sulla base dell’andamento dei due progetti editoriali e del contesto economico generale. Una situazione poco chiara tra ricollocazioni, esuberi strutturali, esuberi congiunturali, esuberi temporanei, incentivi all’esodo, trasformazioni del contratto di lavoro full-time a part-time. I contratti di solidarietà che andranno fino al febbraio 2016 saranno estesi ai 165 redattori del gruppo Rcs. A breve anche i risultati dell’assemblea al Sole 24 Ore.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:20