
Lo vedremo alla fine dell’anno come saranno andate le cose per il Paese e capiremo se gli esaltanti annunci del Premier sulla fine della crisi, sulla ripresa e sull’entusiasmo dei Paesi esteri che sgomitano per investire in Italia saranno confermati dai numeri relativi al Prodotto interno lordo. Noi non ci crediamo, e non per fare le cassandre, semplicemente perché nulla di concreto l’azione di questo Governo ha cambiato nello stato delle cose. Anzi, a dirla tutta, a parte le promesse e le tasse, niente è aumentato da farci tornare l’ottimismo. La realtà è che la politica continua a vivere in un altro mondo e continua a pensare che alla fine gli italiani si bevano tutto, comprese le interminabili fandonie che regolarmente propinano quando vanno in televisione o quando intervengono alle conferenze stampa.
Per il vero parliamo piuttosto della maggioranza, perché l’opposizione, specialmente quella grillina (talvolta in modo censurabile), ci prova a cambiare le cose e a volerle rendere trasparenti. La prova sta nel decreto Imu-Bankitalia, il quale piaccia o non piaccia è stato un vero regalo alle banche, diretto o indiretto che sia. Questo a conferma che, debito o non debito, quando in difficoltà ci stanno i potenti… i soldi per rimediare in qualche modo escono e se non ci credete ne riparleremo tra qualche tempo quando i privati chiederanno alla Banca d’Italia il riscatto delle quote in eccesso a valore nuovo. A quel punto rideremo, ma sarà come sempre un riso amaro, perché i veri cambiamenti non ci sono e temiamo non ci saranno.
Non ci saranno in quanto dei tre poli politici, quelli che contano davvero centrosinistra e Renzi, centrodestra e Berlusconi, niente hanno di nuovo rispetto al passato. Renzi, che è di sinistra ma anche un po’ di destra, parla infatti dei massimi sistemi; rinuncia per questo a dire ciò che subito, indipendentemente dalle riforme, andrebbe fatto dal Governo di cui è maggior azionista. Berlusconi, che dopo mille occasioni fallite anche con maggioranze bulgare, spera (e ci crede) di tornare a dire agli italiani che cambierà il Paese. Però per il momento bisogna ragionare con Renzi, altrimenti va tutto male.
Ed allora è chiaro che restano solo i grillini, che pure con i loro limiti e con i loro ingiustificabili sbagli riescono a far sperare una parte degli italiani in qualcosa di diverso che esca dai soliti schemi di trasversalismo opaco ed interessato. Del resto, se ancora la parte della politica che più conta è fatta dagli stessi uomini che ci hanno portato fin qui, come si può pensare che negli italiani possano tornare fiducia ed ottimismo? Il Paese è sotto pressione, troppo, e ci sembra già incredibile di doverlo ripetere in continuazione.
Serve subito un alleggerimento, un abbassamento di ogni carico che pesa sulle spalle e nella testa della gente; carico fiscale, burocratico, sociale, amministrativo, solo così e solo con una riconciliazione fra la gente e lo Stato, fra la politica e gli elettori, attraverso interventi tangibili ed immediati, si potrà allontanare la cosiddetta emergenza ed il pericolo che l’esasperazione prenda il sopravvento.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:12