
Riempirsi la bocca di parole di cambiamento e la polemica da bar non sono modi di comunicare che sono mai appartenuti a Tea Party Italia, il Movimento che ormai da quasi quattro anni si batte senza sosta contro l’oppressione fiscale italiana. Da pochi giorni Tea Party ha indetto una campagna nazionale per chiedere vere Primarie nel centrodestra in tutti quei comuni che si apprestano ad affrontare le elezioni amministrative di questa primavera. Vi chiederete: ma cosa c’entra un “movimento anti-tasse” con le regole e i tecnicismi elettorali? La risposta viene da lontano, da quegli Stati Uniti d’America che hanno da sempre ispirato il nostro lavoro.
Oltreoceano le Primarie sono la regola per tutti ed è grazie a questo straordinario strumento democratico che i candidati del Tea Party (altrimenti invisi dal Partito Repubblicano) hanno potuto far sentire la propria voce e altrettanto spesso hanno potuto sconfiggere ben più quotati (e ricchi) avversari “di apparato”. Le Primarie sono, insomma, la chiave della democrazia, come ci ha tenuto a scrivere Gregg Nunziata, consulente generale dello staff del senatore Marco Rubio, in un tweet indirizzato a @TeaParty_ITALIA. La difficoltà che esiste nel nostro Paese nel diffondere pensieri non ideologici, ma di buon senso, come quelli del Tea Party, risiede in una reale mancanza di rappresentanza nelle amministrazioni e nelle istituzioni.
Più persone interne al movimento (o vicine ad esso) saranno elette più queste idee si potranno tradurre da battaglia intellettuale a concreta applicazione sul territorio. La campagna “Primarie o morte (del Centrodestra)” – come è stata ribattezzata dal quotidiano on-line “L’Intraprendente” – ha preso il via da Prato, comune simbolo di questa tornata elettorale, in quanto è il più popoloso (incredibile ma vero) governato dal centrodestra. Il sindaco in carica, Roberto Cenni, (94° sui 101 sindaci di capoluoghi italiani, secondo la recente classifica stilata da “Il Sole 24 Ore”) sta subendo una vera emorragia di consenso, complici anche le vicende giudiziarie personali.
La proposta delle Primarie risulterebbe uno spot positivo non solo per il sindaco di Prato ma anche per tutti quei sindaci in Italia che vorranno mettersi in gioco e non dare per scontata la propria riconferma o candidatura (magari calata dall’alto). Dopo Prato, la proposta del Tea Party si è spostata in Trentino, dove già alcune liste hanno raccolto l’appello e a Padova, dove la proposta sta letteralmente sparigliando lo schieramento di centrodestra.
L’appello che lanciamo a tutti i nostri simpatizzanti sparsi per il Paese è di agire subito, scriverci ([email protected]) e organizzare con noi un’azione mediatica sul territorio che possa portare finalmente ad un’apertura verso lo strumento delle Primarie. Basta partire, poi la libertà – si sa – è contagiosa.
Tratto da Notapolitica.it
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:19