Rc Auto, in Italia le polizze più alte

“In Italia abbiamo il costo delle polizze più elevato d’Europa, è indiscutibile ed è una situazione insopportabile per il consumatore – ha dichiarato il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella – Questo è dovuto ad una molteplicità di fattori tra cui il fatto che ci siano molte frodi, c’è un problema dei costi dei risarcimenti a causa delle entità previste dalle tabelle specifiche. Bisogna però agire anche sul fronte delle compagnie di assicurazioni che non fanno ancora abbastanza - ha aggiunto - è necessario stimolare una maggiore concorrenza e favorire comportamenti più efficienti nella lotta alle frodi.

A nostro avviso – ha concluso – le assicurazioni hanno avuto dei comportamenti non particolarmente efficienti in questa lotta; quindi molte delle misure del governo, se correttamente attuate, possono servire ad affrontare correttamente il problema. Va continuato il processo di riforma del mercato Rc auto. Secondo Adusbef e Federconsumatori si tratta di “una maggiorazione del tutto ingiustificata che si traduce in un aggravio di circa 8,5 miliardi di euro l’anno a carico dei cittadini”. Per questo, secondo le due associazioni, “è necessario che il Governo intervenga con urgenza per eliminare l’insopportabile e triste primato che il nostro Paese detiene a livello europeo in materia di costi Rc auto”. Oltretutto, anche per il 2014, l’Osservatorio nazionale Federconsumatori prevede nuovi incrementi di circa il 5% (pari a +53 euro).

Guardando infine al confronto con il 1994 (anno in cui il settore è stato privatizzato), da allora i costi delle polizze (per una cilindrata media) sono aumentati di oltre il 254%. In Italia il prezzo medio della polizza Rc auto per cliente è di 491 euro, 231 euro in più rispetto alla media di 278 euro nei quattro maggiori Paesi europei: Francia, Spagna, Germania e Regno Unito. Se si prendono in considerazione solo le auto, gli italiani pagano 526 euro, mentre nei 4 big europei si scende a 291 euro. Per le moto siamo a 279 euro in Italia contro 150 euro. È questo il dato più significativo, per quanto scontato, emerso dallo studio sul mercato Rca in Europa presentato dall’Ania (l’associazione delle aziende assicuratrici). Ma le assicurazioni non vogliono essere indicate come le principali responsabili di questi differenziali.

L’altro elemento tipicamente italiano sono le frodi che incidono per il 40-45% sull’aumento dei prezzi. Segue il rischio stradale aggravato anche da comportamenti pericolosi come l’uso del cellulare e il non-uso delle cinture posteriori (lo fa solo il 10%), che da solo vale il 25-30% dell’aumento. Dall’analisi di questi dati, l’Ania conclude che le norme decise dal decreto Destinazione Italia (art. 8), ora allo studio delle commissioni Finanza e Attività Produttive della Camera, sono troppo “impositive” in tema di sconti e di obblighi impartiti alle assicurazioni violando “i principi di libertà tariffaria e contrattuale”.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:11