
Ci saranno dei ricorsi al Consiglio di Stato in merito alla recente decisione del Tar sulle elezioni del 2010 che hanno portato Roberto Cota della Lega Nord alla guida della Regione Piemonte. Per Luca Pedrale, presidente del Gruppo consiliare regionale Forza Italia è stata stranamente ignorata la lista “Pensionati e invalidi per Bresso”. Con stupore ha constatato che il Tar non ha preso minimamente in considerazione che anche la lista Pensionati e invalidi per Bresso era una lista farlocca, come sentenziato dal Tribunale e dalla Corte di Cassazione, e quindi da cancellare dalla consultazione regionale del 2010.
“Se ciò fosse stato fatto – ha dichiarato Pedrale – il centrodestra sarebbe ancora in vantaggio come numero di voti”. Stranamente è stata presa in considerazione solo la nullità della lista Pensionati per Cota e non di quella altrettanto nulla della Bresso. “Noi rimaniamo convinti delle nostre posizioni che non si può andare contro la volontà popolare e pertanto faremo ricorso al Consiglio di Stato. Se ci saranno delle elezioni anticipate – ha concluso – la cosa non ci spaventa”. In effetti recenti sondaggi dànno comunque sempre in vantaggio il centrodestra in Piemonte. Per Stefano Allasia, deputato torinese della Lega Nord, il Tar invalida un voto democratico. Si tratta di “una sentenza inverosimile – ha detto Allasia – che arriva dopo quattro anni nel corso dei quali abbiamo dovuto subire il riconteggio dei voti e i continui ricorsi ad ogni grado di giudizio da parte di chi non è riuscito a digerire la sconfitta”.
La Lega Nord non può accettare il diritto che il Tar si è arrogato di annullare le elezioni vinte democraticamente e numericamente dal centrodestra nel 2010 e rivendicherà il proprio diritto a governare il Piemonte. Secondo l’assessore al Lavoro e alla Formazione professionale della Regione Piemonte, Claudia Porchietto c’è poco da festeggiare: “Che cosa avrà da festeggiare la Bresso, dovrebbe spiegarcelo. Così come ha vissuto per cinque anni fuori dalla realtà lasciandoci in eredità una Regione a pezzi, così continua a farlo oggi, insieme a chi oggi nel suo partito sale sul suo carro”.
L’esponente azzurro non ha voluto entrare nel merito dell’annullamento delle elezioni regionali. Però ha voluto ricordare al Tar e al Governo Letta, i tavoli di crisi aperti in Regione Piemonte. Fra tutti: quelli De Tomaso, Pininfarina, Beltrame, Berco, Indesit, Coca Cola, Lucchini, Abit, Sandretto-Romi. Tavoli che prevedono una cabina di regia regionale per costruire i piani industriali o la reindustrializzazione delle aree interessate. “Ricordo – ha concluso la Porchietto – che ci stiamo giocando migliaia di posti di lavoro. Da oggi non c’è più un assessore al Lavoro. Le istanze le gestiranno il Tar o la Bresso? Invito ad aprire gli occhi”.
Nel prendere la decisione, il Tribunale amministrativo piemontese ha accolto il ricorso presentato da Mercedes Bresso (nella foto), ex governatrice della Regione e candidata alle Regionali del 2010. Bresso aveva chiesto l’annullamento del risultato elettorale per la presenza della lista “Pensionati per Cota”, che era stata viziata da irregolarità. “La sentenza è una vergogna, perché colpisce innanzitutto i piemontesi che hanno liberamente votato alle elezioni regionali – ha detto Cota nella breve dichiarazione alla stampa – evidentemente abbiano toccato troppi interessi che adesso tentano di bloccare la nostra azione, ma noi andiamo avanti. Io voglio una giustizia vera e ricorrerò all’organo superiore, cioè al Consiglio di Stato. Continuerò a fare il governatore”.
Il portavoce di Mercedes Bresso ha spiegato che “il dispositivo dice che il Tar del Piemonte accoglie il ricorso principale, annulla la proclamazione degli eletti e rimanda al voto”. Intanto Sergio Chiamparino, presidente della Compagnia di San Paolo, azionista di Intesa Sanpaolo, si è detto pronto a correre per la presidenza della Regione Piemonte se ci saranno le elezioni in primavera.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:17