Apre “Il Cantiere”, un vivaio di idee

È una realtà l’associazione di cultura politica voluta da un gruppo di persone libere, provenienti da strade diverse che si sono ritrovate a coltivare un terreno comune, quello che amano definire il campo “altro” della politica, con la forza delle idee. Il progetto nasce da una reale necessità di cambiamento di visione, che sia dinamica rispetto a quella statica del Potere fine a se stesso che ormai da troppo tempo alimenta la realtà “politica” del Bel Paese. “Il Cantiere” non vuole essere una novità, né un’alternativa, il Cantiere nasce per essere “altro” e propone il metodo liberale.

Il Cantiere promuove la “Bellezza della Politica”, nel senso vero e profondo, quello che si vuole riscoprire, anche ridando il giusto valore alle parole, divenute oramai solo strumenti di divisione, di scontro, in un contesto deformato. Ma che cos’è “altro”? Il campo “altro” che propone il Cantiere parte proprio dalle parole che ogni giorno ognuno di noi utilizza, spesso, non dando loro il giusto valore: la differenza è una cosa, le diversità è “altro”; la furbizia è una cosa, l’astuzia è “altro”; l’orgoglio è una cosa, la dignità è “altro”; la debolezza è una cosa, la fragilità è “altro”; la modestia è una cosa, l’umiltà è “altro”; il ricordo è una cosa, la memoria è “altro”; la fedeltà è una cosa, la lealtà è “altro”; il Potere è una cosa, la Forza è “altro”; l’essere attraente è una cosa, la Bellezza è altro; il sapere è una cosa, la Sapienza è “altro”.

Così, riscoprendo le parole, si riscopre e si modifica la realtà. L’Italia, da troppo tempo ormai, è un Paese in cui si premiano i furbi, i gregari, i fedeli, i portaborse, gli “amici di”, i prepotenti, gli affaristi, gli arroganti. Per uscire da questo stato di torpore, di ingiustizia, di “depressione sociale”, è importante riscoprire la Bellezza della cultura, dell'arte, ridare valore all'Uomo, alla partecipazione, all'unione, al dialogo, promuovere quella che gli antichi definivano “pìetas”: amore e rispetto verso il prossimo. C’è una assoluta necessità di investire su chi si impegna, su chi è competente, creativo, altruista, umile, sensibile, coraggioso, onesto, semplice. Bisogna puntare al dialogo, all’incontro.

In un contesto in cui ognuno parla da sé e per sé, rifacendosi al monologo, nel Cantiere invece si promuovono il contraddittorio, appunto, il dialogo, per giungere a idee, a domande e a risposte, seguendo però la dinamica dell’ascolto, della reciprocità, del rispetto verso l’altro. Infatti, il Cantiere è un laboratorio, anzi un vivaio, dove si coltivano le idee, dove si trova spazio per il dubbio, per la discussione creativa, appassionata, partecipata, dove si costruiscono ponti di dialogo e porte verso il futuro. Più menti quindi, di provenienze diverse, per generare quella intelligenza collettiva e connettiva che i tempi richiedono. Anche per questo e per tanti altri motivi, il Cantiere ha aperto i lavori. Per un nuovo Umanesimo liberale.

Chi si riconosce in questi presupposti, in questa visione, potrà entrare a far parte de “Il Cantiere” e iniziare a costruire con gli altri, secondo le proprie peculiarità, le proprie attitudini, le proprie idee, le proprie capacità. Insieme.

Per informazioni è possibile visitare il sito www.il-cantiere.it.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:48