
Ho deciso, mi candido a ministro di Grazia e Giustizia, in un Paese dove di Grazie non se ne vedono e di Giustizia non c’è neanche l’ombra. Qualcuno dirà, ma sei competente in materia? No, minimamente. Ma allora hai acquisito un po’ di esperienza nel campo? Mai grazie a Dio ho avuto a che fare con la giustizia. Ma sei forse laureato in giurisprudenza? No, sono laureato in sociologia. Scusa, ma allora per quale motivo vorresti fare il ministro di Grazia e Giustizia? Semplice, perché non ho scheletri nell’armadio e per fare una riforma della giustizia in Italia questa è la prima pre-condizione e per certi aspetti quella fondamentale.
Certo, nel Paese non sono il solo incensurato e senza scheletri nell’armadio, per cui lo può fare chiunque basta che non sia ricattabile dai pubblici ministeri. E va bene, visto che vuoi sognare, cosa faresti come primo atto? Manderei tutti i magistrati che stanno al ministero a fare i pm o i giudici, così si riempiono i vuoti nelle varie procure visto il lavoro arretrato, e farei una bella infornata di avvocati e utilizzerei al meglio le risorse amministrative che esistono al ministero.
Poi presenterei una legge di revisione costituzionale per abolire l’obbligatorietà dell’azione penale che è pura demagogia e deresponsabilizzazione dei cittadini, poi continuerei con l’abolizione dell’Associazione Nazionale dei Magistrati (Anm) perché la ritengo un vecchio retaggio della visione corporativa del Fascismo, e al posto del Consiglio Superiore della Magistratura (Csm) metterei in sostituzione di ruolo e competenze nella costituzione la nascita di un Gran Giurì che si rinnova ogni due o tre anni composto da cittadini scelti con un’estrazione a sorte tra alcune figure con competenza forense e cittadini comuni, e la fatidica divisione ed incompatibilità delle carriere tra pm e giudice ed è a quest’ultimo che va garantita la massima autonomia decisionale.
Con legge ordinaria, invece, introdurrei la responsabilità civile dei magistrati (non solo pecuniaria ma anche con il licenziamento come tutti i lavoratori), l’incompatibilità per chi fa il magistrato di fare politica e devono passare almeno per 5 anni dall’ultimo incarico di magistrato, inoltre ridarei alla polizia la competenza delle indagini nell’individuazione del reato come era prima. Modificherei il concorso in Magistratura inserendo l’obbligatorietà di test psicoattitudinali e li inserirei come uno degli elementi per l’avanzamento di carriera.
Ecco, questi sarebbero un primo pacchetto di leggi che presenterei al Parlamento sovrano della volontà popolare, certamente non sono solo questi i problemi del pianeta giustizia, ci sono problemi di logistica delle preture e dei tribunali, c’è il problema delle carceri sia come sovraffollamento che come strutture fatiscenti, il poco personale che lavora con stipendi bassi e in luoghi non sempre a norma, c’è il problema dell’uso dei pentiti e dei conflitti tra i vari poteri dello Stato. L’elenco è certamente lungo delle cose da fare, ma un altro problema che mi piacerebbe risolvere sono le intercettazioni, di cui c’è un abuso ed una fuga di notizie che fa sì che i nostri tribunali assomiglino al Colosseo.
E cosa proponi? Che sia una autorità giudiziaria altra, la quale ne risponderebbe direttamente per le fughe e sulla utilità delle stesse e anche questa autorità deve avere un suo naturale avvicendamento. Non male come programma minimo, ma non credi che i magistrati sciopererebbero e urlerebbero che è un attacco alla democrazia che gli si vuole togliere la libertà di indagine, che rappresenti la P2 e la P4 insieme, per non dire di peggio, e che sei colluso con la criminalità organizzata e mafiosa? Certo che è legittimo che protestano, siamo in democrazia, e mi immagino che i giornali come “Il Fatto Quotidiano” e “La Repubblica” cercherebbero di aizzare i cittadini con un ritorno al Fascismo o altre baggianate di questo tipo, sarebbe innaturale che chi ha dei privilegi non protesti quando gli vengono tolti e i loro supporter mediatici con varie associazioni prezzolate o in buona fede scendano in piazza, ma alla sovranità popolare loro si dovranno inchinare visto che decidono in nome del popolo sovrano ed il popolo loro neanche lo conoscono.
Certo, il popolo può anche sbagliare ma il popolo può a sua volta correggere gli errori, cosa che la burocrazia fa mal volentieri. Ma come mai questa voglia di fare il ministro? Certo che è una boutade, ma l’emergenza giustizia è un necessità anche per l’economia; chi investe in un Paese dove la magistratura ti può togliere la tua società e/o per un contenzioso con un socio servono 10 anni? Un Paese dove la giustizia è un’arma politica (vedi il differente trattamento offerto dai magistrati italiani a Berlusconi e a De Benedetti per lo stesso reato). Anzi, Berlusconi su 560 milioni di tasse versate è processato quasi per direttissima per 3 milioni di evasione, e De Benedetti per circa 560 milioni di tasse evase avrà la fortuna della prescrizione.
Svegliati che stai delirando, quando mai si faranno queste riforme? Certo che è un brutto risveglio vedere un Paese dove i poteri dello Stato sono allo sbando, sapere che mercoledì domani il Parlamento a scrutinio palese voterà la decadenza di Berlusconi come se stessimo a Cuba o in un altro regime dittatoriale, dove coloro che fanno politica in gran parte sono ricattabili dai pm perché la democrazia e dunque la politica costa e l’ipocrisia sovrana fa sì che molti si arricchiscono con la scusa dei costi della politica. Ma scusami, non togliermi il diritto ad un sogno, ad una speranza che questo Paese possa diventare un giorno Paese normalmente democratico.
Lo diceva Martin Luther King: “Ho un sogno: che un giorno questa Nazione si sollevi e viva pienamente il vero significato del suo credo: riteniamo queste verità di per sé evidenti: che tutti gli uomini sono stati creati uguali” . Scusa, un ultimo sogno, che i nostri legislatori oltre a cercare di essere compenti e sensibilmente umani dovrebbero presentare per ogni legge un articolo 1 che dice “abolisco tutto ciò che è stato scritto sulla materia; è questo è il nuovo Testo Unico senza rimandi”, così per renderci la vita più facile.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:49