
Un lucano su due non si è recato alle urne. Soltanto il 47,5% dei 575mila aventi diritto ha partecipato alle elezioni per il rinnovo del presidente e dei 20 consiglieri regionali. Un crollo del 15 per cento rispetto alle precedenti Amministrative del 2010. La maggiore disaffezione al voto (meno 20%) si è registrata a Matera, da troppo tempo delusa dalle promesse mai mantenute dei partiti. L’erosione dei consensi è evidente anche in una regione del Sud dove, solitamente, l’affluenza alle urne è più alta, anche per una maggiore pratica clientelare. Il centrosinistra di Maurizio Marcello Pittella, medico 51enne, ha vinto con largo margine raggiungendo il 60 per cento dei voti espressi, la stessa percentuale del governatore uscente Vito De Filippo, costretto a dimettersi nell’aprile scorso dopo lo scoppio dello scandalo “Rimborsopoli”.
L’inchiesta della magistratura sull’uso illecito dei fondi pubblici da parte dei consiglieri regionali aveva portato due assessori agli arresti domiciliari. Pittella ha vinto nonostante le divisioni all’interno del Partito Democratico, esplose al momento delle primarie quando i maggiori esponenti del partito di Bersani aveva, inutilmente, tentato di sbarragli la strada. A risultati consolidati (12 consiglieri alla coalizione di centrosinistra, 5 al Popolo della Libertà, 2 al Movimento 5 Stelle, uno alla lista Sel-Rifondazione Comunista), gli elementi di riflessione sono molti.
Si parte dalla disaffezione degli elettori. In secondo luogo sembra che gli scandali, le ruberie, le inchieste sull’inquinamento dei pozzi tossici e del disastro del territorio non abbiano spostato, come ritenevano il Movimento di Grillo e i Radicali, i convincimenti degli elettori, i quali hanno preferito la continuità del centrosinistra derivante anche dalla vasta area clientelare creata negli enti e nelle istituzioni regionali.
In terzo luogo le sirene di Grillo hanno perso fascino. Alle elezioni politiche di febbraio 2013 il movimento pentastellato aveva superato il 24 per cento, ora la lista guidata da Piernicola Pedicini si è fermata al 13 per cento, con una perdita secca del 10 per cento. Lo sforzo dei Radicali con la Rosa nel pugno capeggiata da Elisabetta Zamparutti non ha prodotto risultati apprezzabili: solo 1215 voti (0,3%). Premiata dagli elettori la battaglia dell’accoppiata Sel-Rifondazione Comunista (ma nell’ultima amministrazione erano con il centrosinistra), che con Maria Murante ha superato il 5%. Un disastro annunciato nel centrodestra.
Il Pdl, che si presentava per l’ultima volta con questo simbolo, dal 19% delle Regionali del 2010 è sceso al 12%, anche a causa delle dichiarazioni del candidato governatore Salvatore Tito Di Maggio favorevole alla decadenza di Berlusconi da senatore. Gli unici a festeggiare sono rimasti a Potenza gli esponenti vicini a Pittella, il quale però si è reso conto del divario che separa i politici dalla popolazione. “Provo gioia e amarezza per il risultato e per il forte astensionismo - ha osservato il neo governatore analizzando il voto - Se non ci saranno problemi nella composizione della giunta di governo il discorso si sposta sul programma da realizzare.
La Basilicata ha bisogno di uscire dall’isolamento, dalla spaventosa disoccupazione che penalizza i giovani e le donne”. Considerato un “lettiano” della prima ora, anche Pittella punta ad avere Fondi europei da investire nella regione.
Aggiornato il 05 aprile 2017 alle ore 11:23