FI: ora serve unità non strabismi dilaganti

Non è necessario aspettare “Godot” e arrivare al Consiglio nazionale, che decreterà il passaggio dal Popolo della Libertà a Forza Italia, di sabato in profondo stato ossessivo-compulsivo con un crescente movimento confusionale del tutti contro tutti. Non è il momento di diatribe tra fazioni ma quello di tenere in primo piano gli ideali della grande forza di libertà che dal 1994 ad oggi è stata l’alternativa politica e istituzionale ad una sinistra che anche dopo Tangentopoli si è sempre dimostrata autofaga e persecutoria nei confronti dei cittadini.

Proprio in una fase dove, per la caduta degli ideali, come disse Dahrendorf: “Chi ha aperto il tabernacolo degli ideali l’ha trovato vuoto”, s’impone un riaccredito di fiducia e di dialogo attraverso iniziative, programmi, realizzazione; insomma tutto quello che occorre per una buona politica del fare, dove tutti siano garanti e protagonisti di un grande processo rinnovatore. Forza Italia è un partito maggiorenne e ha il dovere morale e la necessità di confrontarsi con i problemi del Paese senza scadere nel gioco delle correnti, delle conventicole d’ambizioni, della solidarietà privilegiata e dei gruppi di pressione.

La tanto invocata unità, a parole, non deve essere viziata dallo strabismo dilagante dei contendenti ma deve mirare al raggiungimento del fine comune: il benessere del Paese. È sempre più necessario difendere il presidente Berlusconi dalla furia giacobina e forcaiola della sinistra, ma allo stesso tempo evitare la personalizzazione della lotta interna, in modo da togliere alla sinistra la possibilità di costruire sempre, per dirla con Einaudi, “fantocci polemici” su cui avventarsi.

È necessario sforzarsi unitariamente, al posto di far volare gli stracci, all’accrescimento della forza liberal-democratica di Forza Italia ricordandosi che è necessario anteporre la libertà a qualsiasi altro valore, combattere ogni sopraffazione fisica o morale dei diritti del cittadino, aprire la strada ad ogni iniziativa in cui con eguale opportunità si affermi e si garantisca il diritto di pensare e di esprimersi e di agire per una giustizia giusta e uguale per tutti, con una Magistratura soggetta solo alla legge, non condizionata né politicamente né corporativamente.

Forza Italia è libertà, principio dal quale discendono gli impegni che ci distinguono dalla sinistra, impegni presenti nel progetto politico, che rappresenta lo sforzo comune e la ricerca di elementi d’unione piuttosto che di distinzione, lasciando a sinistra ipocrite divisioni e clandestinità. Bisogna parlarsi, discutere e condividere evitando “difetti di comunicazione” che sono l’anticamera del disinteresse e del disimpegno. L’appello è che in Forza Italia, dal vertice alla base, non ci debba essere distanza o distacco ma solidale e condivisa iniziativa politica.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:52