Tentativi di frenare l'egemonia della Svp

Verifica, domenica prossima, della tenuta della Südtiroler Volkspartei, il partito egemone in Alto Adige nell’ultimo cinquantennio. Dopo Silvius Magnano (il padre-padrone del moderno Sudtirolo e paladino della minoranza linguistica tedesca) lascia anche Luis Durnwalder, classe 1941, presidente per 5 volte consecutive alla Provincia autonoma di Bolzano dal 1988.

Considerato il leader della Svp degli ultimi 25 anni, è stato anche presidente della Regione Trentino-Alto Adige dal 2004 al 2006 e dal 2009 dopo l’introduzione della formula a rotazione con il collega trentino. Mandato scaduto il 10 ottobre 2013, con successore pro-tempo il Capitano del Land Tirol, Ganther Platter. Già nell’agosto del 2011 il figlio di contadini di montagna della Pusteria aveva annunciato che non si sarebbe ricandidato. Studi liceali al Convento di Novacella (agostiniani), poi lauree in agraria a Vienna e Firenze e in giurisprudenza a Vienna. Ha fatto una rapida carriera politica appoggiato dalla potente associazione degli agricoltori sudtirolesi.

Non solo onori (da parte della Germania e dell’Austria), ma anche dispiaceri politici e guai giudiziari. Un fine di attività politica macchiato dall’accusa, nell’ottobre 2012, da parte della Corte dei Conti di aver speso un milione e seicentomila euro di soldi pubblici senza giustificazione. Lascia dopo 44 anni di politica e 25 da padre-padrone dell’Alto Adige. Con un’opera incompiuta sulla quale si sono appuntate tante critiche: l’aeroporto di Bolzano che costerà alle casse pubbliche entro il 2015 oltre 60 milioni di euro. Ideato per far arrivare molti dei 6 milioni di turisti che ogni anno raggiungono l’Alto Adige, è ancora praticamente inservibile. Il testimone della Svp passa ora ad Arno Kopatscher, presidente del Consorzio comuni altoatesisini.

Tra le eredità la questione della grazia agli ex terroristi di cui Durnwalder aveva parlato con Giorgio Napolitano al quale era stato segnalato che “a 20 anni dalla quietanza liberatoria e a 40 anni dal secondo statuto sarebbe stato opportuno un provvedimento di clemenza”. Il presidente della Repubblica ha risposto che mancava la domanda di grazia e che i condannati non hanno mai fatto un giorno di carcere, essendo fuggiti in Germania. Ma nel 2009 il consiglio provinciale approvò una mozione per la concessione della grazia ai terroristi che venivano definiti “combattenti per la libertà”.

Questo il quadro che si trova a gestire Arno Kampatscher che prima di fare il politico ha lavorato da fabbro e da lattoniere nella ditta dei fratelli. Sono 14 le liste in concorrenza con 424 candidati per i 35 seggi in Coniglio provinciale. Sono state escluse le liste di Idv per non aver raccolto le firme necessarie per la presentazione e Fratelli d’Italia perché 200 firme erano state autenticate da un giudice di pace di Mezzolombardo in provincia di Trento. Contro la potente colazione Svp-Pd-Autonomisti si batte Elena Artioli (padre italiano, madre di lingua tedesca) che sta svolgendo tutta la campagna elettorale con un furgoncino Ape in polemica con le auto blu della maggioranza al potere.

Dopo un’iniziale esperienza in Svp la Artioli è passata alla Lega nord prima di fondare la lista civica Team Autonomia, appoggiata anche da Forza Alto Adige. Un raggruppamento di centrodestra. Con La Destra che presenta il proprio candidato: Mauro Minniti. Altra donna emergente è Paulina Scwarz appoggiata dagli artigiani del legno della Punteria e Val Passiria. Capolista per il Movimento 5 stelle è Paul Kollensperger.

Aggiornato il 05 aprile 2017 alle ore 11:05