
Si vota in Trentino Alto Adige nella sola giornata di domenica 27 ottobre, come dovrebbe avvenire in tutta Italia se passa la proposta contenuta nella “Legge di stabilità”, all’esame del Parlamento. Sono chiamati alle urne 416.498 elettori (in prevalenza donne) per le elezioni del presidente del Consiglio provinciale di Trento e del Consiglio provinciale di Bolzano. Uno dei due, a turno, sarà anche Governatore della Regione Trentino Alto Adige.
Il primo elemento di questo turno elettorale è costituito dall’assenza sulla scena di due personaggi storici della politica trentina e altoatesina: Lorenzo Dellai (ex democristiano, passato a Scelta Civica ed eletto deputato a febbraio 2013) e Luis Durnwalder che lascia Palazzo Widmann a Bolzano dopo 25 anni e oltre 40 al vertice della politica della Svp (Sudtiroler Volkspartei). Lorenzo Dellai, classe 1959, è stato sindaco di Trento dal 1990 al 1998 e presidente della Provincia dal 1999 al 2012. Il modello Dellai non piace più, quell’aggregazione di forze popolari e riformiste che ha fatto vincere il centrosinistra.
Dellai, dopo aver sostenuto Enrico Letta nel 2007 quando si era candidato alla segretaria del Partito Democratico, è passato con Monti e Luca di Montezemolo. Nelle scorse settimane è stato al centro dello scontro per la presidenza della Commisione Antimafia (che deve essere nominata da 6 mesi) rivendicata sia dall’onorevole catanese Andrea Vecchio, che vive sotto scorta per le estorsioni subite, sia da Rosy Bindi. I veti incrociati potrebbero favorire la giovane deputata del Pd Pina Picierno sponsorizzata da Franceschini e Renzi. Inizia in Trentino una nuova Era? In politica mai dire mai. Rispetto alla competizione del 2008 molte cose sono cambiate, a partire dalle scuole miste al plurilinguismo anche se a Bolzano il superamento delle questioni etniche è ancora lontano.
A Trento si registra un record di candidati e di liste: 11 candidati a presidente della Provincia, 24 liste, 784 candidati di cui 295 donne, uno ogni 650 abitanti. Il favorito è Ugo Rossi, sostenuto da una larga coalizione di 6 liste (Pd-Patt-Upt-Verdi-Riformisti per l’autonomia, Civica valori e diritti, ex Idv, e Union Autonomista Ladina). Fallito il tentativo di unire tutte le forze di sinistra, Sinistra Ecologia Libertà si presenta con Emilio Arisi, Rifondazione comunista con Ezio Casagrande e Giacomo Bezzi, ex parlamentare di centrosinistra, è a capo delle liste “Autonomia ladina” e “Italiani per l’Italia”.
Non mancano le divisioni anche a destra. La Lega nord e i Cattolici europei uniti presentano Maurizio Fugatti, Fratelli d’Italia schiera l’ex coordinatore del Pdl, Cristiano De Eccher, dopo la rottura con la deputata di Forza Italia Michela Biancofiore. Corposo è lo schieramento che appoggia Diego Mosna, che ha raggruppato 6 liste civiche. Per il Movimento 5 Stelle il candidato presidente è Filippo Degasperi. Tra i più attivi big della politica nazionale sono saliti in Trentino Alto Adige Beppe Grillo e Francesco Storace, che si batte per la difesa e tutela degli italiani, minoranza in difficoltà in Alto Adige.
In lizza anche Alessandra Cloch, ex sindaco di Pozza di Fassa. Per rendere meno assillante la campagna elettorale i gestori di un bar di Mezzocorona (dove si produce un buon vino) hanno lanciato un toto-elezioni per indovinare i nomi dei 35 che entreranno nel palazzo di piazza Dante. Chi azzeccherà il numero più alto riceverà un premio. Per ora segreto. Prosit.
Aggiornato il 05 aprile 2017 alle ore 11:11