Domiciliazione bancaria, l'obbligo Ue

Tempi duri per disoccupati, nullatenenti e gente comune che fa a botte per non mandare in rosso il proprio conto corrente bancario. Il regolamento dell’Unione europea 260 del 2012 è stato recepito dalla Banca d’Italia lo scorso 22 febbraio: così enti locali, società energetiche e amministrazioni varie stanno avvertendo “bonariamente” i cittadini circa le “modifiche alle condizioni d’uso della domiciliazione bancaria (Rid)”. Un avvertimento sui nuovi standard europei di debito individuale, ma anche un invito a pagare bollette e altro con domiciliazione bancaria. “Per ora si tratta di una fase interlocutoria, di una campagna di sensibilizzazione e informazione”, sostiene un dirigente dell’Abi.

Ma dalla primavera del 2014 potrebbe scattare l’obbligo alla domiciliazione bancaria (come già previsto da Basilea 2) per ogni pagamento d’utenza: l’Italia potrebbe decidere di ottemperare a pieno all’obbligatorietà della domiciliazione bancaria per evitare che l’Ue c’imponga ulteriori sacrifici su altri fronti. Come a dire, “ti concedo di ottemperare totalmente sul fronte bancario a patto che siate più elastici in materia di risorse agricole”. Sono trattative che si fanno, o forse che Germania, Francia e Olanda c’impongono. Va detto che nelle regioni ricche d’Europa non si sta spingendo per “l’obbligatorietà di domiciliazione bancaria”. Invece preme agli “eurocrati” che questa ghigliottina caschi sui paesi dell’Europa mediterranea.

Il nuovo strumento d’incasso europeo del danaro andrà a sostituire l’attuale (il prodotto Rid ordinario o veloce). L’obiettivo è ben chiaro nel progetto “Sepa Direct Debit (SDD)”, consente la raggiungibilità di tutti i conti bancari nell’area “Sepa” che ammettono addebito diretto: ovvero tutte le utenze dei cittadini dell’Ue. Per il momento in Italia il “Sepa Direct Debit” verrà attivato esclusivamente dal creditore, e in virtù di un mandato ricevuto dal debitore: ma tra qualche mese dovrà essere obbligatoria la domiciliazione.

Ergo, non si potrà più delegare a parenti e amici il pagamento di una bolletta in contanti: la bolletta della luce o la nuova tassa comunale (Imu più rifiuti e altro) dovrà essere ottemperata esclusivamente, con documento elettronico firmato, dal debitore che autorizza il creditore a inviare disposizioni di incasso sul conto corrente del debitore.

Gli attuali Rid (cioè gli addebiti su conto corrente già operativi) verranno automaticamente trasformati dal primo febbraio 2014 in addebiti diretti Sepa, e senza alcun onere per il debitore, che continuerà ad effettuare i suoi soliti pagamenti (gas, acqua, bollette telefoniche, ecc.). Gli addebiti diretti Sepa continueranno ad essere addebitati con data e valuta pari alla loro scadenza. Ma quando ci sarà l’obbligatorietà di domiciliazione per tutti, all’interno dell’area Sepa a ciascun creditore verrà assegnato un codice univoco, denominato “Creditor identifier”.

Il “Codice identificativo del creditore” permette di identificare in maniera univoca, e all’interno di tutta l’area Sepa Ue, all’azienda che incassa con addebiti diretti: quindi s’accenderà una lucetta nella cabina di regia dell’eurofisco quando a pagare le utenze sarà un disoccupato privo del benché minimo sostentamento.

Certo non si potrà più dire che “amici e parenti mi aiutano ad andare avanti, a pagare le bollette”, il fisco non prevede elemosina e aiuti individuali, perché si tratta di uscite non logiche per l’eurofiscalità e non tracciabili. Con l’addebito diretto Sepa le aziende creditrici, a differenza di oggi, avranno l’obbligo di raccogliere e conservare i dati dei mandati sottoscritti dai debitori: l’azienda creditrice deve includere nelle singole disposizioni di incasso (inviate alla propria banca) i principali dati contenuti nel mandato.

Anche le imprese dovranno adeguarsi informaticamente alla Sepa, e per permettere al fisco di tracciare bollette e utenze varie. È inutile aggiungere che le varie “agenzie del debito” , quelle che riscuotono per conto di enti e privati in tutta l’Ue (il recupero crediti appaltato) avranno accesso ai nostri dati Sepa.

A quanto pare la vita dei poveracci di paese e di città è destinata a fare più passi indietro, giocoforza si tornerà a far uso di candele e lampade per l’illuminazione, nonché della legna per cucinare e riscaldarsi. È l’Europa, bellezza.

Aggiornato il 05 aprile 2017 alle ore 11:12