Decadenza Berlusconi un copione già scritto

La Giunta per le elezioni del Senato ieri ha deciso “a maggioranza di proporre all’assemblea del Senato della Repubblica di deliberare la mancata convalida dell’elezione del senatore Silvio Berlusconi - ha dichiarato a caldo nel pomeriggio di ieri il presidente Dario Stefano al termine della camera di consiglio - La relazione scritta recante le motivazioni della decisione sarà sottoposta alla giunta nella prossima seduta onde poter essere presentata al Senato entro il previsto termine di venti giorni dall’adozione della decisione”. “Peggio del previsto. Il copione era stato già scritto e se ne conosceva la trama ma si è andati oltre ogni limite di tollerabilità – ha affermato il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani – Al verdetto politico, fondato sul pregiudizio e sull’odio verso Silvio Berlusconi, in palese violazione del principio della non retroattività della legge penale sancito dalla Costituzione, oggi (ieri, ndr) si è aggiunto l’intollerabile comportamento di un senatore che ha infranto il patto di riserbo dell’udienza pubblica dell’organismo parlamentare e inficiato così la legittimità della decisione.

Un comportamento, questo – rileva Schifani – che avrebbe dovuto imporre lo stop ai lavori, come abbiamo richiesto al presidente Grasso. Ora spetterà all’assemblea del Senato evitare che si consumi definitivamente questo gravissimo vulnus costituzionale e regolamentare. Ci auguriamo che gli alleati di governo, Partito democratico e Scelta Civica, abbiano in quella sede un sussulto di responsabilità e respingano insieme al Pdl il pronunciamento odierno”. “Nessuna acquiescenza – hanno detto gli avvocati di Berlusconi – può essere offerta a chi non solo non è, ma neppure appare imparziale come la giunta del Senato. Non vi è dubbio che anche questa ulteriore violazione dei diritti costituzionali e dei principi della Convenzione Europea troverà adeguato rimedio nelle sedi competenti. Non vi è dunque possibilità alcuna – hanno proseguito – di difesa né vi è alcuna ragione per presentarsi di fronte a un organo che ha già anticipato, a mezzo stampa, la propria decisione”.

Gli avvocati di Berlusconi, Franco Coppi, Piero Longo e Niccolò Ghedini definiscono un “obbligo” non presentarsi davanti alla giunta, in quanto “non imparziale; il diritto ad un giudizio imparziale è evidente fondamento di ogni procedimento in un sistema democratico. Molti dei componenti della Giunta delle elezioni del Senato si sono già più volte espressi per la decadenza del presidente Berlusconi”. I legali di Silvio Berlusconi hanno motivato così la loro assenza, ieri mattina, alla seduta pubblica della giunta del Senato per decidere della decadenza da senatore del Cavaliere dopo la condanna nel processo Mediaset. L’ok della Giunta alla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore ha fatto il giro del mondo. E in pochi minuti era già sui siti on-line con la Bbc che titola “la Giunta decide di procedere all’espulsione”. Così come lo spagnolo El Mundo (Giunta “vota per l’espulsione”), mentre la notizia è breaking news sul tedesco Die Welt e sul Wall Street Journal.

Aggiornato il 05 aprile 2017 alle ore 11:25