Legge di Stabilità, Letta convoca i sindacati

Il Premier Enrico Letta ha convocato i sindacati lunedì prossimo alle 18,30 a Palazzo Chigi. Al centro dell’incontro, più volte sollecitato dalle sigle sindacali, la messa a punto della prossima “Legge di Stabilità”. Taglio del cuneo fiscale, nuovo patto di stabilità interno per favorire gli investimenti, service tax sulla casa: sono questi i punti di forza della legge di stabilità che il governo presenterà entro il 15 ottobre. Incassata la fiducia, ora l’esecutivo tira dritto per mettere a punto la legge che orienterà la programmazione economica per i prossimi 3 anni. “Di cose da fare da domani mattina ce ne sono tante, prima tra tutte la legge di Stabilità”, ha detto mercoledì lo stesso premier Enrico Letta, perché “il tempo perso in queste settimane pesa: arriviamo con il fiatone alla scadenza del 15 ottobre e il Parlamento dovrà avere un protagonismo maggiore sulla legge di stabilità”.

Se la legge di stabilità è dunque la prima preoccupazione del governo, parallelamente si continua a lavorare anche al decreto d’urgenza che dovrà “aggiustare” le partite ancora aperte per il 2013, dal rientro del deficit ai soldi per la cassa integrazione, fino al rifinanziamento delle missioni internazionali e della social card. Niente da fare invece per l’Iva aumentata dal 21 al 22%: “Non c’è nessuna legge da fare. È un decreto di Berlusconi. Non c’è niente da fare”, ha detto il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni. Per coprire le nuove esigenze finanziarie si punta alle dismissioni e soprattutto al taglio della spesa pubblica. “Non esistono tagli di spesa facile, la revisione va fatta con accortezza. Se andremo avanti chiederemo a Carlo Cottarelli di diventare commissario della spending review”, ha detto Letta nel suo intervento al Senato.

Il direttore del dipartimento per gli Affari fiscali e di bilancio del Fondo Monetario Internazionale verrebbe dunque a Roma per mettere in cantiere una sorta di spending review permanente, e non solo contingente per reperire di volta in volta le coperture che occorrono. Ripartono dunque i dossier economici, ma ora “la cosa più urgente è la legge di stabilità – ha confermato il sottosegretario all’Economia, Pierpaolo Baretta – Ci saranno le norme per i Comuni, dal nuovo patto di stabilità alla service tax, e il taglio del cuneo fiscale”. Del nuovo patto di stabilità ha fatto cenno lo stesso Letta: “Dobbiamo costruire un patto di stabilità interno per stimolare gli investimenti invece che bloccarli. Senza investimenti non c’è innovazione e crescita”, ha detto il Premier nel discorso a Palazzo Madama.

Ci sarà poi nella legge di stabilità la service tax, la tassa sulla casa che sostituirà l’Imu e accorperà anche la Tares. Ma nella legge che una volta si chiamava Finanziaria, “il cuore di tutto sarà la riduzione delle tasse sul lavoro e del cuneo fiscale”, ha ribadito il Presidente del Consiglio dei Ministri. Obiettivo: rendere più pesante la busta paga. Un taglio che però sarà inizialmente selettivo per incentivare assunzioni e investimenti. Nella legge di stabilità in arrivo, infine, ci saranno anche sgravi fiscali per le start-up innovative, il rafforzamento dell’Ace (l’aiuto per la crescita economica) per incentivare la patrimonializzazione delle imprese e gli investimenti. Sempre nei prossimi giorni il governo dovrebbe dare il via ad un programma di dismissioni immobiliari e privatizzazioni e razionalizzazione delle società controllate, statali e locali.

Aggiornato il 05 aprile 2017 alle ore 11:23