
Luigi Einaudi scriveva nel 1948 sul Corriere della Sera: “Non so dove sia la verità – affermava – la sto cercando e la cerco, discutendo e proponendo soluzioni”. Quanto sta succedendo in queste ore, peraltro prevedibile, spinge il Paese verso un profondo abisso che ci porterà altre lacrime e sangue per la manifesta incapacità dei contendenti di trovare soluzioni per il bene comune.
Per chi è liberale ogni estremismo è negazione del concreto, della democrazia e della dialettica politica e chiunque alimenti conflitti, sia a destra sia a sinistra, sparando contro ogni bersaglio che si muove per il proprio interesse, non fa che danneggiare l'Italia e gli italiani. Il liberalismo non è omologabile, ma ha una propria identità, che in quanto tale può, anche se con difficoltà caratterizzare, in positivo, l’azione di un movimento composito.
L’idea liberale di un Paese moderno e liberale, concorre all’elaborazione di un progetto politico al fine di rendere concreta ed efficace e non astratta l’azione liberale. Il “liberale” non urla, come succede da entrambi le parti politiche in questi giorni, ma discute produce idee e contribuisce al varo di progetti politici che segnano il “vero riformismo liberale.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:47