
Diamo per scontato (d'altronde sono i fatti a sostenere la tesi) che Silvio Berlusconi sia oggetto da qualche lustro di "attenzioni particolari" da parte di certa magistratura, almeno da quando lo stesso ha deciso di scendere in politica. Ciò premesso c'è anche da dire che nessuno, ma proprio nessuno (quindi inclusi i governi - alcuni con maggioranza quasi 'bulgara' - guidati dallo stesso Cav.) ha fatto qualcosa per riformare la giustizia, non in senso "berlusconiano" ma neppure in senso più generalmente inteso.
In altri termini tutti ma proprio tutti hanno lasciato che il potere rappresentato dalla casta con toga riuscisse a sostituirsi ad un potere politico incapace di riformare alcunché. Oggi i nodi di quella incapacità politica e decisionale (attribuibile al Cav. solo perché ha scelto, negli anni, di farsi circondare da soggetti purtroppo noti ai più) vengono al pettine e costringono i pidiellini ad appellarsi al buonsenso del Pd: una sconfitta nella sconfitta! Prima riflessione sintetizzata con un semplice quesito: la giustizia è (purtroppo) rimasta sempre la stessa e Berlusconi ha beccato la prima (e chissà se ultima) condanna definitiva. Chi ha perso la battaglia per una giustizia giusta? Seconda riflessione: Quanto conviene all'intera area moderata minacciare continuamente le sorti del governo-Letta collegandole al futuro parlamentare dell'ex Presidente del Consiglio? Si dice che, tornando oggi alle urne ed in base ai sondaggi, il centro-destra sarebbe il primo schieramento ma con una percentuale che non assicurerebbe di certo la governabilità del Paese.
Anzi il tutto resterebbe, più o meno, invariato rispetto al presente. A quale pro, allora, il ricorso anticipato alle urne? Terza riflessione: Se alla fine il Quirinale dovesse concedere al Cav. la grazia, cosa accadrebbe al termine degli altri processi ai quali lo stesso è sottoposto da 'certa' magistratura e nei quali le sentenze potrebbero rivelarsi (cosa più che probabile) di condanna? Si tenterà la strada del "grazia bis", "grazia-ter" e via dicendo? Quarta riflessione: È proprio così peregrina l'idea lanciata da più parti di un Berlusconi che, dimessosi dal Senato e rinchiuso nelle stanze della nuova sede di piazza di San Lorenzo in Lucina (o, agli inizi dell'attività, dai domiciliari di Arcore) riorganizzi come si deve un popolo moderato ormai allo sbando e che stenta a capire l'attuale zoo composto da pitoni, pitonesse, falchi e colombe? Certo, ‘certa’ magistratura non aspetta altro: la mancanza di immunità parlamentare rischierebbe di scatenare una serie di mandati di arresto.
Ma conviene rischiare, perché ad oggi il futuro giudiziario del Cav. sembra essere piuttosto certo e segnato. Quinta ed ultima riflessione: Si sta sostenendo che la legge-Severino è incostituzionale. Il che vorrebbe dire che, oltre ai grillini che di incompetenza sono degli specialisti, attualmente in Parlamento siede gente che è riuscita ad approvare con il proprio voto una legge contraria alla Costituzione: insipienti, incompetenti, distratti (sia di destra che di sinistra, il centro si è dimostrato fuffa...)? In tutti i casi inetti, e molti di loro stanno ora qui a discutere contro quella normativa da loro stessi votata: li vogliamo 'pensionare' una volta per tutte? Un "Berlusgrillo" sarebbe utile anche a questo.
Aggiornato il 05 aprile 2017 alle ore 11:08