
«Il Presidente del Senato ha il potere di rinnovare i componenti della Giunta per le elezioni solo in determinati casi, disciplinati dall'Art. 19 del regolamento del Senato, tra i quali certamente non rientra l'espressione di opinioni sulle questioni sottoposte alla valutazione della Giunta e che, nel caso specifico, sono emerse da esponenti di tutte le forze politiche». Lo dichiara il Presidente del Senato in merito alla richiesta del capogruppo del Pdl, Renato Schifani, di valutare la sostituzione dei componenti della Giunta. «Nel caso in cui la Giunta per le elezioni del Senato dovesse deliberare di dover procedere alla "contestazione" della decadenza dalla carica parlamentare di Silvio Berlusconi - aveva dichiarato Schifani - dovrà riunirsi in Camera di Consiglio per pronunciarsi.
È di tutta evidenza che la violazione degli elementari principi di riservatezza da parte di alcuni membri della Giunta, i quali hanno a mezzo stampa dichiarato come voteranno, prima degli adempimenti previsti, richiede la valutazione del Presidente Grasso sulla esigenza di procedere alla loro sostituzione, considerata la funzione giurisdizionale che la Giunta medesima assolve. Funzione che impone il rigoroso dovere di non poter anticipare in alcuna sede o contesto quali saranno le decisioni finali dei singoli componenti». «Se il voto dovesse essere politico e quindi rispecchiare le distinzioni delle forze in campo la convivenza sarebbe impossibile».
Così, ai microfoni del Tg3, il capogruppo del Pdl al Senato Renato Schifani aveva commentato le conseguenze di un eventuale sì della Giunta delle elezioni del Senato alla decadenza di Silvio Berlusconi. «Ho sentito Berlusconi e mi pare molto preoccupato», ha invece detto Roberto Maroni, aggiungendo: «Mi auguro che tolga il sostegno al Governo, sostenuto da una maggioranza dove c'è un partito, il Pd, che lo sta trattando come all'epoca fu trattato Craxi».
Aggiornato il 05 aprile 2017 alle ore 11:03