
Si è aperto un ampio dibattito sul taglio delle “pensioni d’oro” per finanziare, non si è ancora capito bene cosa. Com’è noto il Partito Pensionati ritiene che le pensioni debbano avere un minimo ed un massimo (minimo 1.500 euro, massimo 5.000 euro) e questo per poter assicurare a tutti una vita dignitosa e garantire una reddita maggiore e ragionevole a chi ha pagato più contributi. Vi è chi riceve pensioni di 90.000 euro al mese e oltre , cosa che è , francamente, scandalosa. C’è stato un tentativo di imporre a questi pensionati, un contributo di solidarietà, ma la Corte Costituzionale lo ha bocciato, perché discriminatorio, in quanto avrebbe colpito solo i pensionati.
Ora circolano le ipotesi più diverse e comunque si intende attingere sempre dalle pensioni più alte per finanziare cosa, non si riesce più a capire: da ultimo ne ha parlato il Ministro del Lavoro, Giovannini. Si è parlato di un intervento per elevare le pensioni minime a 750 euro, sempre attingendo dalle “pensioni d’oro”; da più parti si è avanzata l’ipotesi di finanziare il “reddito di cittadinanza” che dove è stato applicato (in alcune regioni) ha dimostrato che a beneficiarne sono stati molti immigrati (figlio, basso o nessun reddito…). Una considerazione va chiaramente fatta. Ma quante entrate si pensa di realizzare colpendo solo le “pensioni d’oro”?
Tutti applaudono in primo luogo i pensionati, quando si parla di tagliare le pensioni d’oro e di platino, ma già l’asticella dei possibili interessati a tagli si è abbassata a meno di 5.000 euro, ora si è giunti a proporre di colpire le pensioni che superano i 3.500 euro (lorde o nette?). Noi del Partito Pensionati, da sempre contro le pensioni d’oro (quelle veramente d’oro), non esitiamo a dire chiaramente che è necessario stare attenti. Perché colpire i soli pensionati? Vi sono consulenze d’oro, manager che percepiscono somme elevatissime , tanti che hanno una lunghissima serie di incarichi e prebende. Nessuno li tocca, ma nel mirino sono i pensionati che, comunque hanno una pensione in relazione ai contributi pagati. Se si vogliono affrontare problemi seri, come quello del futuro dei giovani e di una più equa distribuzione della ricchezza, devono essere chiamati tutti ad un giusto contributo di solidarietà, non solo i pensionati.
Oltretutto, a giudizio del Partito Pensionati ,vi è pericolo, dal momento che sarebbe del tutto insufficiente il contributo derivante dalle pensioni veramente d’oro, che per finanziare seriamente qualsiasi progetto, siano chiamate a “pagare” anche le pensioni d’argento, di bronzo e di carta. Insomma è facile colpire i pensionati, dal momento che sono una categoria debole, priva dello strumento dello sciopero, costretta a subire… nel massimo silenzio. Vi sono milioni di pensionati che fanno la fame, con pensioni veramente vergognose. Ebbene, si colga questa occasione per rendere giustizia a questi cittadini. Che si colpiscano veramente le pensioni d’oro, ma solo quelle, e si chiami ad un contributo di solidarietà tutti coloro che, anche NON pensionati, hanno stipendi, indennità ed emolumenti d’oro o di platino e si risolva, veramente, il problema delle pensioni minime.
C’è il pericolo che vengano varate norme altamente punitive, non solo per le pensioni d’oro, ma anche per le pensioni medie .C’è, a giudizio per Partito Pensionati, il concreto pericolo che a pagare siano, come sempre, solo i pensionati, e che le iniziative governative in materia portino ad un ulteriore impoverimento di tutti i pensionati. In questo Paese è troppo facile colpire i diritti dei lavoratori e dei pensionati e quando si allunga, dalla sera alla mattina, l’età pensionabile e si ritoccano al ribasso sacrosanti diritti, a giudizio del Partito Pensionati c’è di che preoccuparsi.
(*) Segretario nazionale del Partito Pensionati
Aggiornato il 05 aprile 2017 alle ore 11:07