Quella strana gaffe del giudice Esposito

Il giudice Antonio Esposito, presidente della sezione feriale della Cassazione, parla della sentenza sul processo Mediaset-Berlusconi, in un'intervista al "Mattino", alla quale poi ieri lo stesso magistrato ha fatto seguire una parziale smentita. Riguardo al principio secondo il quale si può essere condannati in base al presupposto che l'imputato non poteva non sapere, Esposito sottolinea nell'intervista: «Potrebbe essere un'argomentazione logica ma non può mai diventare principio alla base di una sentenza». Quindi, parlando del motivo per cui si è giunti alla condanna, sottolinea: «Tu venivi portato a conoscenza di quello che succedeva, tu non potevi non sapere, perchè Tizio, Caio e Sempronio hanno detto che te lo hanno riferito. È un po' diverso dal non poteva non sapere». Un passaggio che il giudice definisce nella nota di rettifica «completamente inventato».

Esposito smentisce anche «di aver pronunziato, nel colloquio avuto con il cronista - rigorosamente circoscritto a temi generali e mai attinenti alla sentenza, debitamente documentato e trascritto dallo stesso cronista e da me approvato - le espressioni riportate virgolettate: "Berlusconi condannato perché sapeva non perché non poteva non sapere"». Nell'intervista il magistrato inoltre chiarisce come non ci sia stata alcuna fretta: «C'è un principio generale che attiene allo spirito della formazione della sezione feriale della Corte di Cassazione», questo collegio di giudici «serve ad evitare che i processi subiscano la condanna del tempo con la prescrizione», quindi spiega «a me come presidente della sezione feriale non restava altro che fissare la data in tempo non utile ma utilissimo e ravvicinato onde evitare la prescrizione». Dopo la parziale smentita di Esposito, però, è arrivata la "conferma" del direttore del Mattino, Alessandro Barbano che, durante un'intervista radiofonica rilasciata a RadioUno ha dichiarato: «Posso assicurare a voi e ai miei lettori che l'intervista è letterale, cioè sono stati riportati integralmente il testo, le parole e le frasi pronunciate dal presidente di cui ovviamente abbiamo prova».

«Non posso commentare la smentita - ha proseguito Barbano - ma posso dire, di fronte a qualunque sede, che il presidente Esposito ha pronunciato esattamente le parole con la sintassi e la conseguenza logica con cui noi le abbiamo pubblicate». «Ovviamente sì», ha risposto poi Barbano alla domanda se "Il Mattino" fosse in possesso della registrazione dell'intervista. Quanto ai motivi della smentita, «posso immaginare che il presidente della Cassazione abbia valutato a posteriori che, in qualche modo, spiegare le motivazioni della condanna prima di averla emessa possa avere per lui un ritorno non positivo. Però non è una colpa da attribuire ai giornalisti, ma alla responsabilità e alla maturità di chi parla».

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:47