
L’epidemia di suicidi nelle carceri aumenta sempre più. Pare che il governo faccia affidamento su di essa, più che sul suo recente decreto, per sfollare i penitenziari. Privi di assistenza psicologica, in preda alla disperazione, tra il silenzio dei mass-media, spesso a pochi mesi dal fine pena, sempre più detenuti ritengono che l’unico modo per liberarsi dalle sbarre consista nel fare scempio del proprio corpo, impiccandosi o tagliandosi la gola, come è avvenuto ieri l’altro nel reparto G8 di Rebibbia, un reparto modello, non certo l’inferno di Poggioreale o dell’Ucciardone.
Che Dio li perdoni e castighi severamente i responsabili di questa inarrestabile e penosa epidemia.
Aggiornato il 05 aprile 2017 alle ore 11:22