«L'accordo col Pdl? Non durerà molto»

Il Pd è una «squadra», è l'unico partito che vive a prescindere dalle sorti del leader, ma questo non significa che non abbia bisogno di una guida forte, un leader in grado di far «vincere» questa squadra. Lo ha detto Matteo Renzi durante il suo intervento alla festa del Pd di Carpi, in provincia di Modena, trasmesso da YouDem. «No, non mi sento un leader - ha detto il sindaco di Firenze - Ma credo che i leader in politica servano. C'è una discussione anche tra di noi, al nostro interno. Il Pd è l'unico partito che prescinde dal leader, il Pdl se togli Berlusconi... vengono giù. Scelta civica è molto legata a Mario Monti. Sel... facciamo fatica a individuare bene cosa è, ci sono ottimi parlamentari e amministratori ma tutti pensiamo a Vendola. Il M5S a maggior ragione».

 «Da noi - ha aggiunto - non è così e questo è un fatto molto positivo. Io credo al Pd come a un luogo dove si fa comunità. Credo però che questo non significhi che non possiamo avere qualcuno che ci guida, ho avuto una discussione con Bersani su questo. Lui dava un'espressione brutta dell'uomo solo al comando, io ho ricordato che l'uomo solo al comando non è un'espressione brutta: nel '49 c'era Fausto Coppi. Penso che il Pd debba essere una bella squadra, ma non possiamo nemmeno pensare che si passi il tempo a litigare tra i vari capicorrente». Serve qualcuno capace «di portarci per una volta a vincere».

«'Io non credo che questo accordo col Pdl possa andare avanti molto - ha detto Renzi dopo il suo intervento - io voglio bene a Letta, ma tutti i giorni deve parlare con Brunetta e Schifani. Detto questo se fa bene io sono l'uomo più felice del mondo,anzitutto come cittadino italiano». «Troverei sbagliato - dice il rottamatore - cambiare le regole in corsa, le regole ci sono già, sono quelle che hanno portato all'elezione di Bersani. E farei votare come si è sempre fatto i sedicenni respingerli sarebbe un brutto segnale: però parlando di problemi veri».

Aggiornato il 05 aprile 2017 alle ore 11:24