
In un momento in cui gli Italiani sono costretti ad immensi sacrifici economici, sono vessati da una tassazione insopportabile, gli imprenditori fanno miracoli per non chiudere le aziende, i cittadini sono costretti ad una disoccupazione incivile, alcuni ministri in sintonia con le grandi lobby rifiutano di accettare una legge che ufficializzi i rapporti con i lobbisti. Nell'ultimo consiglio dei ministri è stata bloccata da alcuni componenti una norma che prevedeva che a fine anno i "decisori pubblici" rendessero ufficiali gli eventuali loro rapporti con i rappresentanti di interessi delle varie lobby. La norma voluta da Quagliariello ha trovato l'opposizione tra gli altri di Zanonato, Alfano e della radicale Bonino che hanno sostenuto "Tanto vale che a noi ministri mettiate la" scatola nera"così potrete registrare anche i movimenti".
In verità gli Italiani vorremmo che la scatola nera venisse applicata a tutti i politici nazionali, regionali, provinciali e comunali ed a tutti gli amministratori pubblici poichè gli onesti non avrebbero nulla da temere. La Corte dei Conti inascoltata da anni ci informa che la corruzione di pubblici amministratori costa ogni anno ai contribuenti da 60 ad 80 miliardi di euri. Il Governo ha attuato norme che violentano anche la vita privata dei cittadini ma è incapace di attuare le stesse norme sui ministri. I parlamentari nominati ministri si offendono per un pur minimo controllo come se avessero da sempre meritato la nostra fiducia. Così le grandi lobby continuaneranno a fare i loro interessi a danno della Nazione,dei giovani e del futuro delle prossime generazioni.
Patetica la difesa d'ufficio fatta dal ministro D'Alia dell'UDC che ha sostenuto che" i dirigenti della pubblica amministrazione ,se sottoposti ad un carico troppo oneroso di oblighi potrebbero ritardare la produzione legislativa" (SIC !!!) Letta, da perfetto novello Pilato, ha deciso di soprassedere incaricando il ministro Moavero di esaminare le normative europee come se nei vari Paesi d'Eurpa esistesse la corruzione denunciata dalla Corte in Italia.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:49