
Trasparenza e tetto massimo ai compensi Rai: sono alcuni degli obiettivi indicati dal presidente della commissione di Vigilanza, Roberto Fico (M5S), intervenuto ieri mattina a Radio 24. «Sicuramente in una tv pubblica i guadagni devono essere trasparenti. E credo debba esserci un tetto massimo anche per lo spettacolo». «In parte un tetto c'é già - ha ricordato Fico - ma riguarda gli amministratori e non i contratti per lo spettacolo. Ci vogliono tetti nuovi. Sappiamo che la Rai opera in un regime di concorrenza ma ha il canone, è finanziata dai cittadini e deve reinvestire i profitti. In ogni caso - ha concluso - la cosa davvero importante è la trasparenza massimi sui compensi».
Il nuovo piano industriale della Rai sarà tra i primi punti in discussione nell'audizione del presidente Annamaria Tarantola e del direttore generale Luigi Gubitosi, prevista martedì 25 in commissione di Vigilanza. «Vogliamo fotografare la Rai in questo momento - ha detto Fico - e capire per prima cosa il piano industriale, con le azioni messe in campo per risanare l'azienda, e il bilancio». Intanto il viceministro per lo Sviluppo economico, Antonio Catricalà, è stato ascoltato dalla Commissione. «Sono due le scadenze da affrontare - spiega il viceministro -: la prima è quella del contratto di servizio, che è già avvenuta e su cui stiamo lavorando. Poi a maggio 2016 sarà la volta della concessione. Cosa accadrà dopo, lo deciderà chi sarà in Parlamento e al Governo in quel momento. Noi però abbiamo il dovere di preparare il terreno e predisporre fin da ora le carte per quel momento». L'idea, spiega Catricalà, è quella di cogliere l'occasione del rinnovo del contratto di servizio, l'ultimo prima della scadenza della concessione, per avviare una mini consultazione, in un tempo limitato («dateci un mese, anche per rendere il testo più chiaro e leggibile») con le forze sociali, tra cui consumatori e sindacati, per accogliere valutazioni e variazioni.
Un banco di prova in vista di una consultazione più ampia e coinvolgente, sulla falsariga del Royal Charter Act della Bbc, per stabilire cosa si debba intendere per servizio pubblico e qual sia il miglior sistema per svolgerlo. «Nessuno vuole smantellare nulla, anzi vogliamo costruire. E non c'é un pericolo Grecia, né ora né mai». Il presidente della Vigilanza è d'accordo con Catricalà anche sull'apertura di un dibattito pubblico «su cosa sia la Rai e come il Paese e i cittadini intendano il servizio pubblico», non escludendo che il confronto possa culminare nella privatizzazione di una o più reti: «Nel momento in cui una o due reti sono totalmente pubbliche, il canone può essere più basso, ma finanziare totalmente la tv pubblica. Poi possiamo pensare al resto, con la tv commerciale».
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:48