Delusione ad Imperia, ex roccaforte del Pdl

La delusione del Popolo delle libertà per l'esito generalmente negativo delle amministrative è molto amara ad Imperia, una delle roccaforti del Pdl e di Claudio Scajola. Nella tornata comunale del 2009, il sindaco Paolo Strescino era stato eletto al primo turno con circa 16mila voti, pari al 61,7% con il Pdl al 47,7% e la Lega Nord al 10% per cento. Cosa è successo in cinque anni? Ora l'avvocato Erminio Amnoni,63 anni, alla prima esperienza politico-amministrativa,si ritrova con 10mila voti in meno e una percentuale di appena il 28,2% per cento. È volato alto, invece, l'ingegnere Carlo Capacci, 50 anni,che nella vita guida un'impresa di telecomunicazioni. Indipendente, non iscritto ad alcun partito ha accettato di guidare una coalizione di centrosinistra (Pd,più tre liste civiche) e soprattutto ha ottenuto l'appoggio dell'ex sindaco Strescino superando così i 10mila voti di preferenza e una percentuale del 46,8.

Giochi fatti per la fascia di primno cittadino? Considerando che al secondo turno Capacci potrebbe aggregare i voti della sinistra (Sel e Rifondazione comunista hanno ottenuto l'11,3%) il "ribaltone" è pronto. Sui risultati ha pesato certamente l'astensionismo: non sono andati alle urne circa 4mila elettori (11%). Perché e di che orientamento erano? Le spiegazioni sono molte. Al fondo ci sono le vicende giudiziarie del porto e la delusione di migliaia di lavoratori per il fermo del cantiere. Ha influito anche il clima avvelenato tra gli esponenti del centrodestra, divisi tra fedelissimi di Claudio Scajola, ex ministro (clamorosa e infelice la sua difesa in merito al pagamento dell'appartamento a Roma davanti al Colosseo), parlamentare e due volte sindaco della città. Anche il padre Ferdinando e il fratello Alessandro sono stati sindaci di Imperia ai tempi in cui la Dc dominava il quadro politico locale. La sconfitta elettorale di Annoni, difensore di alcuni degli imputati dell'inchiesta sul porto turistico, è vista come uno schiaffo alla potente famiglia. Il primo a far saltare il tappo è stato l'ex sindaco Strescino, considerato una volta pupillo e allievo di Claudio Scajola. Si è ribellato a contrasti interni e attacchi personali, ha fatto cadere l'amministrazione di centrodestra, si è alleato con Carlo Capacci,un professionista che aveva avuto alcuni incarichi dall'amministrazione uscente.

La nuova coppia Pd-exPdl ha giocato la carta dello sbandamento a destra e per poco non faceva "bingo" al primo turno. L'operazione stava riuscendo anche per il crollo del Movimento 5 stelle che dal 33% delle politiche di febbraio è sceso al 9%, anche se il candidato sindaco (portavoce) Antonio Russo ritiene che alla fine i grillini si siano difesi bene. Al ballottaggio i pentastellati non appoggeranno nessuno dei due contendenti. Lo stesso dovrebbero fare i sostenitori del chirurgo Alessandro Casano con la sua lista civica che ha raccolto il 4 per cento dei voti. Ora il centrodestra, anche ad Imperia, sta riflettendo sui guasti provocati dalle lotte interne e dalle lacerazioni correntizie. Ripartendo dalla convinzione che Scajola non è più potente come prima.

Aggiornato il 05 aprile 2017 alle ore 11:19