Destra vs destra per il sindaco di Isernia

Isernia, la seconda piccola città del Molise (23mila abitanti, anche capoluogo di Provincia) ha una serie di primati politici negativi. La litigiosità innanzitutto con ricorsi al Tar ,al Consiglio di Stato con annullamento della volontà popolare a seguito di errori e sgambetti tra le forze politiche, con salti della quaglia da uno schieramento all’altro. In secondo luogo la presa di potere della famiglia Iorio e del “molisano per eccellenza” sui media italiani e internazionali Antonio di Pietro sembra in ribasso e incrinata. In terzo luogo l’ultimo sindaco di centrosinistra Ugo de Vivo è stato in carica un mese la prima volta e un mese la seconda, intervallato da due Commissari prefettizi. La prima volta si è verificato un caso di scuola della pur ottima legge elettorale dei Comuni.

Il sindaco eletto nel 2012 era di centrosinistra mentre la maggioranza dei consiglieri apparteneva al centrodestra. Era la conseguenza del voto disgiunto. Il caso va sotto il nome di “anatra zoppa”. Insediato il Commissario dopo un ricorso al tar a Palazzo San Francesco tornava de Vito. Erano passati 6 mesi. Nuovo ricorso al Consiglio di Stato: De Vivo bocciato. Nuovo commissario prefettizio. La dottoressa Vincenza Filippi porta la città della Fontana Fraterna e che dette i natali a Roberto Farinacei di nuovo alle urne. Tutto chiarito? Neanche per sogno perché gli isernini non si fanno mancare nulla. Dopo la lunga gestione amministrativa del centrosinistra guidato dal magistrato Marcello Veneziane (diventato anche presidente della Regione) e da Giuseppe Caterina è diventato sindaco l’esponente del centrodestra Gabriele Melogli (la Provincia è stata sempre appannaggio del centrodestra con l’avv. Mauro e Mazzuto), rimanendo primo cittadino per 10 anni. Anomalo anche ora lo scenario che si presenta davanti alla scelta degli elettori. Due personaggi della stessa matrice culturale e politica di destra si ritrovano a capo dei due schieramenti di centrodestra e centrosinistra. Il generale della Guardia di finanza in pensione, Giacomo D’Apollonio è portato dal Pdl, Progetto Molise, Grande Sud e Fratelli d’Italia.

L’ex presidente della Cmera di commercio Luigi Brusiello è appoggiato da Pd, Sel, Idv (Antonio di Pietro è tornato a fare propaganda in città), Udeur di Clemente Mastella, europarlamentare eletto con i voti del Popolo della libertà. Qualche osservatore locale ha parlato di “ incesto politico”. Gli elettori di centrosinistra sono chiamati a votare per un candidato sindaco che “ ha avuto intensi contatti con gli esponenti della destra locale e che non rinnega le idee, i valori di riferimento del mondo da cui proviene”. Brusiello risponde di aver vinto le primarie del Pd con la partecipazione di quasi duemila elettori. Tra gli strani riposizionamenti c’è anche quello dell’ex senatore berlusconiano Alfredo D’Ambrosio che guida una lista civica d’appoggio a Brusiello. Polemizza con i due candidati Celeste Crucci espressione della sinistra isernina. Il generale D’Apollonio da parte sua ha impostato la campagna elettorale sulla concretezza e marcia a passo spedito per organizzare il monitoraggio dei conti di bilancio, la revisione delle convenzioni che disciplinano i beni di proprietà dell’ente, lo snellimento della burocrazia, una nuova impostazione del trasporto pubblico. In Molise si vota anche nel vicino Comune di Venafro (11.500 abitanti) in regime commissariale. Sarà il giornalista direttore dell’Altro Molise il cittanovista Antonio Sorbo a sfidare l’ex presidente del Consiglio regionale Mario Pietracupa. Per la scelta del primo cittadino di Palazzo Cimarelli conta sempre l’orientamento dei voti della potente famiglia dell’europarlamentare Aldo Patriciello.

Aggiornato il 05 aprile 2017 alle ore 11:06