Renzi e Veltroni contro il Porcellinum

«Il Porcellum non si può correggere o emendare. Se è una porcata, come l'ha definita il suo estensore, il leghista Calderoli che poi lo hanno fatto anche ministro, se cambi il Porcellum cosa diventa? Al massimo un "maialinum"». Lo ha detto il sindaco di Firenze Matteo Renzi, parlando a un comizio elettorale a Siena a sostegno del candidato sindaco del centrosinistra, Bruno Valentini. «Si faccia a livello nazionale la legge elettorale per i sindaci - è l'invito di Renzi - Serve una legge elettorale seria, in cui un minuto dopo le elezioni si sa chi ha vinto e si sa chi ha perso. Solo per l'elezione dei sindaci è chiaro chi vince e chi perde, per le altre elezioni le leggi elettorali sono fatte per creare l'impasse, e non si sa mai chi ha vinto o chi ha perso, come alle ultime elezioni politiche», dove tutti i capi dei vari schieramenti rivendicavano «di aver vinto o comunque di aver fatto bene», ha detto Renzi. Renzi ha poi osservato: «È stato un clamoroso errore del Pd pensare a una legge elettorale per escludere Grillo.

Lo dico con il massimo rispetto per i senatori Zanda e Finocchiaro». «Non si fanno leggi elettorali per squalificare gli altri - ha proseguito - Noi siamo in grado di sconfiggere gli altri, tirando fuori le nostre idee». Renzi ha poi sottolineato che «c'è anche gente tra di noi - ha detto riferendosi all'elettorato del Pd e del centrosinistra - che ha votato Beppe Grillo, perché erano stanchi di noi, ma immagino che se ne siano pentiti». «Grillo ha uno stile sobrio, di amicizia - ha ironizzato Renzi - A me mi chiama sempre l'ebetino di Firenze». Poi ha ricordato: «Mi hanno sempre accusato di aver puntato a prendere i voti dei delusi del centrodestra. Visto come sono andate le elezioni, forse era meglio prendere i voti dei delusi del centrodestra che i ministri del centrodestra». «Era meglio prendere i voti degli artigiani del Nordest - ha aggiunto Renzi - che avere Brunetta». «Se l'unica modifica consiste nell'introdurre una soglia del 40 per cento per ottenere il premio di maggioranza, non va bene. Possono esserci altri soluzioni per rispettare la Corte Costituzionale». Lo dice Walter Veltroni a Repubblica. La modifica "light" che non va perché, spiega, «oggi abbiamo un sistema politico sostanzialmente tripartito, con uno dei tre soggetti disinteressato al governo, e dunque rischiamo di dare una strumentazione elettorale alla prosecuzione delle larghe intese».

Uno prospettiva a cui Silvio Berlusconi è piu' interessato del Pd, secondo Veltroni: «La ragione stessa dell'esistenza del Partito democratico è l'alternanza». In tutto questo, il governo Letta in una condizione «complicata e difficile» si sta muovendo «bene». Quanto al futuro del Pd e dello stesso Enrico Letta che magari potrebbe contendersi la premiership con Matteo Renzi, Veltroni chiede che si smetta di discutere di nomi «e di pensare al prossimo leader da far fuori. Torniamo a discutere di qual è l'ambizione della sinistra italiana. Discutiamo di questo. Poi sarà Renzi, sarà Letta, non lo so».

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:45