
«Ciriaco che fa? Quanto conta ancora?». Siamo ad Avellino, 55 mila abitanti, 9 candidati a sindaco, 22 liste, 650 candidati a consigliere. Una volta terra “democristiana”, riserva di voti di Ciriaco De Mita, 85 anni, ex presidente del Consiglio, segretario della Dc. Nel paese di Gigi Marzullo, che lascia le conduzioni Rai per fare il vicedirettore di rete, è scattato il “dopo Giuseppe Galasso”, primo cittadino dal 2004 a capo di una coalizione di centrosinistra, dimessosi il 31 ottobre 2012 per presentarsi alle politiche con la lista Monti. Il primario di anestesia e riabilitazione dell’azienda ospedaliera Moscati deluso dal Pd, bocciato alle primarie, ha deciso di appoggiare ora con la lista “Abellinum” il medico berlusconiano Nico Battista, consigliere comunale di Forza Italia di lunga data e presidente del Conservatorio.
Questa vigilia elettorale è stata caratterizzata dalla faida interna al Partito democratico. Nella lista Pd erano stati inseriti tre esponenti politici considerati “impresentabili” per aver aderito al movimento “Città nuove” di Renata Polverini. Dopo lunghe discussioni i bersaniani hanno deciso di ritirare i loro tre rappresentanti dalla lista che appoggia come sindaco Paolo Foti, direttore dell’Associazione costruttori. Una scelta sofferta, difficile da digerire da parte del popolo di sinistra e che ha suscitato vivaci polemiche. Foti, che è considerato vicino al premier Enrico Letta, non è uscito dalle primarie perché il centrosinistra ha deciso di annullarle al termine di accese dispute giuridico-regolamentari. La controversia era sull’incompatibilità del consigliere comunale Leonida Gabrieli, fratello del presidente della municipalizzata che gestisce i parcheggi. Escluso dalle primarie era stato riammesso su decisione del Tribunale.
Per evitare ulteriori contestazioni i vertici del Pd decisero di non ripetere le primarie. Ora Foti punta ad andare oltre i consensi di Pd, centro, Arcobaleno e Sud. La sua coalizione sembra però meno consistente di quella di Nicola Battista che può contare su tutto il centrodestra e sugli impegni della Regione Campania guidata dal centrodestra con Stefano Caldoro che ha assicurato i finanziamenti del piano regionale di sviluppo garantiti da Bruxelles. E De Mita? È sceso ancora una volta in campo, personalmente, per sostenere il suo partito Udc e il candidato Dino Preziosi. Saltata l’intesa con il Pdl il vecchio leader si è gettato nella mischia con baldanza giovanile. Le sue uscite pubbliche hanno suscitato ancora entusiasmo: strette di mano, pacche sulle spalle. Il linguaggio lo stesso di sempre ma riconosce : «Il mio modello di mondo non c’è più.
È stato consumato». Ha lanciato ancora messaggi per «riammagliare la comunità avellinese» ma le truppe elettorali si sono assottigliate. Avanzano nuovi personaggi come l’insegnante Tiziana Guidi del Movimento 5 stelle per la quale Grillo è sceso ad Avellino tenendo un comizio in via Matteotti, luogo simbolo della politica della città e teatro di tante battaglie elettorali. «Noi, ha detto il comico genovese, portiamo il vero vento del cambiamento». Gli altri candidati sono l’urologo Virgilio Cicalese di Scelta civica, l’onorevole di Rifondazione comunista Giancarlo Giordano, Vincenzo Quintarelli che ha raggruppato la grossa coalizione delle destre da Rauti a Forza nuova, dalla Destra di Storace a Fiamma Tricolore e Giancarlo Festa del volontariato.
Aggiornato il 05 aprile 2017 alle ore 11:11