
«Papa Francesco ha lanciato una sfida, ci ha detto che la Chiesa povera può rinnovare il mondo. Può essere veramente di aiuto a tanti, non solo poveri in materia, per cibo e lavoro, ma anche poveri spiritualmente». Chi parla è Giovanni Palladino, candidato sindaco a Roma per i "Popolari liberi e forti". La sua sfida dice che la Chiesa povera può fare questo. Lui ci crede e in tutto il suo pontificato insisterà su questo concetto. La Chiesa povera può dare ricchezza al mondo. Ebbene noi quale sfida lanciamo? Noi lanciamo questa sfida: la politica povera può rinnovare la politica e la società in questa città, in questo paese ed in altri. La ricchezza intorno alla politica, che non è ricchezza di tutti, ovviamente ma di pochi, di quei pochi che vogliono fare politica per aumentare la loro ricchezza, la politica non può svolgere il suo compito, quello di servizio.
Quindi noi vogliamo rappresentare la politica povera e dimostrare che con questa si può fare questo cambiamento che non riusciamo a vedere perché continuiamo a ritenere che solo i miliardari, quelli che hanno i soldi, possono farla e la fanno per fini molto diversi da quelli del servire e non del servirsi, come hanno sempre fatto nel passato. Se voi ci pensate la storia del mondo è di potenti che pensano soltanto a loro e non agli altri ed è per questo che nella storia del mondo abbiamo visto tanta ingiustizia. Noi vogliamo cambiare tutto questo, possiamo essere giudicati utopisti come persone che vivono nell’astratto dei sogni, ma noi la pensiamo come il Papa che giustamente dice che dalla Chiesa povera che può rinascere la Chiesa in termini di frutto, di fertilità. Noi diciamo che dalla politica povera può nascere quella con la "p" maiuscola. Togliamo il denaro troppo, eccessivo e vedremo come la politica potrà svolgere veramente il suo compito. Non è un caso che proprio negli ultimi anni intorno alla politica si è radunata una montagna di soldi impressionante.
Solo il Movimento5stelle ha rinunciato a 42 milioni di euro ed erano 84 perché sei mesi fa hanno ridotto del 50 % i compensi. Quando ci sono queste cifre intorno alla politica, ma come si può pensare che la politica faccia gli interessi degli altri, quando c’è tanto da arraffare e da portarsi a casa? Noi crediamo di poter dimostrare che con la politica povera di poveri che si fanno però sentire, potremo veramente cambiare tante cose. Il loro capolista è Armando Andreoni che ha raccontato di belle adesioni, sia di persone sconosciute che di amici, come quella di una sua amica che aveva stracciato la tessera del Pd e che ha aderito leggendo il programma e rendendosi conto delle persone e che dietro le quinte non c’è nessun anima grigia. I Popolari sono fuori dai partiti, non sono una sottolista del Pdl, né del Pd. Vogliono essere l’alternativa tra Grillo ed il vecchio sistema partitico. Di ispirazione cristiana, certamente laica e fatta di laici, per riaffermare con forza la Dottrina Sociale della Chiesa che non è di parte, non è di centro, di destra o di sinistra.
Non sono nemmeno il centro che è stato propugnato in Italia negli ultimi 10 anni, nè l’Udc. Su TeleRoma56, hanno chiesto ad Andreoni perché non si sono scelti un posto con Marchini, e lui ha risposto che non rappresenta l’ispirazione a cui fanno riferimento. I valori non negoziabili, di per sé non sarebbero negoziabili perché altrimenti non sarebbero valori, non sono assolutamente in pratica un obiettivo eventualmente da raggiungere, visto che sono per il bene di tutti. Non sono né di destra, né di sinistra, sono fatti per vivere un bene comune a livello pratico, quotidiano, per tutti, non sono di parte. Ma succede che i politici sono dogmatici per quanto riguarda le scelte economiche come se non ci fosse altra possibilità mentre sulle cose essenziali, su questi valori, sono molto accomodanti, facendo riferimento alla coscienza personale di ognuno. Quindi il riferimento cristiano non c’è più, non c’è mai stato se non al tempo di De Gasperi, La Pira e don Sturzo, con le loro differenze ovviamente politiche. Ma un tempo c’era un rapporto e un confronto tra loro, alto, molto elevato.
I temi fondamentali non venivano nemmeno messi in discussione. Si poteva essere di diverse idee però dal punto di vista pratico. Ma un conto sono queste dispute un conto è rinunciare alla identità. Altre adesioni riguardano alcuni che hanno votato il Pdl perché non c’era un riferimento cristiano in politica, per arginare un certo tipo di politica, come quella di oggi alla Marino. Costui è andato da Arcigay, Arcilesbica, accordandosi con loro e promettendo cose. Poi ha cominciato a parlare con il resto della società, quasi fosse una cosa secondaria. Questi sono tutti atteggiamenti ideologici, che non fanno presa sulla realtà perché questa è fatta dalla gente che lavora tutti i giorni, che non fa notizia, che non fa rumore che si comporta onestamente, altrimenti questo mondo sarebbe già crollato da molto tempo. Un altro appoggio ad Andreoni viene da un amico della sinistra estrema che ha visto le uniche politiche e servizi sociali nel programma de I Popolari, “Roma merita un grande futuro”. Si apre così un panorama trasversale semplicemente perché “I Popolari“ cercano di stare nella realtà delle cose con il rispetto dell’altro senza un discorso ideologico, non più di parte, destra sinistra o centro, ma che viene dall’alto per essere praticato con umiltà e coraggio.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:45