
«Sono venuto a prendere possesso dell'incarico e contatto con il procuratore capo di Aosta, in attesa del Tar. Poi vedremo...». Lo ha detto all'Ansa il sostituto procuratore Antonio Ingroia, giunto ieri nel Tribunale di Aosta dove è stato trasferito dal Csm, prima di salire al secondo piano del Palazzo di Giustizia, dove si trova la Procura, per un colloquio col procuratore Marilinda Mineccia. «Non prendo in considerazione - ha aggiunto Antonio Ingroia - l'ipotesi che il tribunale amministrativo mi dia torto. Da oggi comunque sono sostituto procuratore ad Aosta e ho il dovere di fare un passo indietro rispetto alla politica».
Riguardo all"intento "punitivo" del Csm sul trasferimento ad Aosta, Ingroia ha precisato: «Non so sull'intento, ma sull'effetto sì, non tanto per essere stato trasferito ad una procura che fa indagini di alto livello e dove si lavora con impegno e professionalità. Il problema non è Aosta ma che il trasferimento è in violazione rispetto alle circolari del Csm. Non potevo essere destinato ad Aosta o procure simili ma solo come sostituto procuratore alla procura nazionale antimafia o in Cassazione. Non so le ragioni di questo ma è stata una scelta anomala e penalizzante». Secondo quanto si è appreso, Ingroia aveva chiesto un ulteriore rinvio del trasferimento ad Aosta che non gli è stato concesso. Il suo ufficio al secondo piano del palazzo di Giustizia ad Aosta è già pronto ed arredato da alcune settimane, ma a quanto pare rimarrà disabitato per un bel po'. Dopo la presa di possesso dell'incarico come sostituto procuratore ad Aosta Antonio Ingroia usufruirà delle sue ferie arretrate. Cose che accadono soltanto in Italia...
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:50