
Quando nel programma del cosiddetto "nuovo che avanza" (che poi sarebbero quelli che si presentano in Parlamento muniti di apriscatole) si legge testualmente "Non eleggibilità a cariche pubbliche per i cittadini condannati", evidentemente c'é proprio qualcosa che non va, una forma mentis cosi deformata da non essere in grado di recepire che, per la vigente normativa, un soggetto è colpevole solo al termine del terzo grado di giudizio. Così come scritto quel punto di programma pentastellato, invece, sembra quasi che basterebbe una condanna in primo grado per definire 'non eleggibile' un qualsiasi soggetto. Oramai siamo al giustizialismo più accanito che porta certi elementi ad esprimere determinati concetti solo ed esclusivamente in funzione-Berlusconi.
Chi scrive non è convinto né dalle manifestazioni di piazza contro i giudici, né dalle occupazioni simboliche degli ingressi dei tribunali. Altrettanto, però, è innegabile che tutti siamo consapevoli che questa giustizia ('g' rigorosamente minuscola) deve essere rinnovata, modificata, resa più credibile: e il Cav. non c'entra. Anzi, chi si aggrappa alla figura del leader del Pdl ed alle sue vicende processuali per respingere ogni tentativo di rinnovamento, dimostra di essere semplicemente in malafede. Perché, se gli "anti-riforma della giustizia"* provassero a togliersi per un attimo dalla zucca il preconcetto che ogni cosa sul tema venga proposta per fare un piacere a Berlusconi e provassero invece a riflettere che un qualsiasi cittadino che si dovesse imbattere nella nostrana giustizia potrebbe essere interessato all'esistenza di un processo con un reale equilibrio tra accusa e difesa , di non venire rinchiuso in gattabuia prima di essere giudicato definitivamente colpevole, di avere la certezza che il magistrato che lo sta giudicando può pagare in caso di errore, di non andare a finire (se condannato in via definitiva) in una sovraffollata topaia definita carcere, piena di gente che attende di sapere se il togato di turno riconosce o meno la sua innocenza. Ci sembra una scelta giusta nonchè necessaria, a prescindere dalle vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi.
Aggiornato il 05 aprile 2017 alle ore 11:05