
Elezioni amministrative nel Nord-est. Messi in archivio i risultati del Friuli Venezia Giulia dove ha vinto l’astensionismo (regione a Debora Serracchiani, comune di Udine al sindaco uscente Furio Honsell di centrosinistra, Provincia al rifermato Pietro Fontanini del centrodestra) si passa al Veneto. Sono 47 i Comuni al voto di fine mese compresi i capoluoghi Treviso e Vicenza.In palio 47 poltrone da sindaco e 590 da consigliere ridotte di quasi trecento dopo le leggi sul risparmio del 2010-11. La sfida più rilevante è a Treviso (81 mila abitanti), decisiva per la Lega Nord, nel post faide seguite al congresso che ha eletto segretario il sindaco di Verona Flavio Fusi che insieme al governatore della Lombardia Maroni ha ripescato «lo sceriffo» Giancarlo Gentilini.
Ottantaquattro anni, 10 anni da sindaco, 10 da vice dell’ex segretario della Lega Gian Paolo Gobbo. Un personaggio amato e contestato, alle prese con vicende giudiziarie. Poche settimane fa la Corte d’appello di Venezia ha confermato una condanna per razzismo. La sua capacità di uomo politico e amministratore battagliero è ancora intatta. E nella competizione per il Comune c’è anche un’inedita battaglia anziani-giovani stranieri. Un gruppetto di giovani nuovi italiani d’origine islamica è riuscito a trovare le firme per presentare una lista per appoggiare il candidato sindaco di centrosinistra Giovanni Manildo, 43 anni, ex segretario cittadino del Pd. Gli altri sfidanti sono l’imprenditore Massimo Zanetti di 65 anni, patron dell’impresa di caffè Segafredo, già senatore di Forza Italia e il grillino Alessandro Gnocchi di 38 anni. Fu proprio il Movimento 5 stelle la sorpresa delle elezioni politiche di febbraio quando la coalizione di centrodestra (Pdl+Lega) si fermò al 25 per cento, il centrosinistra raggiunse il 28, 7 per cento, Monti arrivò al 14,65. Fu boom per il Movimento pentastellato che superò il 23, 4 per cento. Alle Comunali c’è ,comunque, l’incognita astensionismo. Centrodestra sempre più frammentato a Vicenza dove sono al nastro di partenza 12 candidati a sindaco di 19 liste, di cui otto civiche. Favorito dai sondaggi per tornare a Palazzo Trissino il sindaco uscente Achille Variati anche perché a febbraio il Pd si è confermato come primo partito in città.
Scintille e sorprese hanno accompagnato la campagna elettorale. Carte bollate e querele tra Movimento 5 stelle e il vertice dell’azienda municipalizzata Aim ma con la Liliana Zaltron la vera incognita di questo test. Divorzi e separazioni tra esponenti di spicco del centrodestra. La leghista Manuela Del Lago guida la coalizione con il Pdl e trova sulla sua strada l’ex consigliere della Lega (fino al 2005) passata poi ai grilllini e infine alle liste civiche Franca Equizi, l’ex consigliere del Pdl l’avvocato Valerio Sorrentino e i due esponenti di liste civiche Claudio Cicero e Maurizio Sangineto. Un panorama incerto dal quale nessuno dovrebbe uscire vincitore al primo turno. Anche nel 2008, quando vinse Achille Variati sull’esponente del Popolo della libertà Amalia Sartori, si ricorse al ballottaggio. E questa volta il sindaco uscente punta decisamente al centro con l’accordo siglato nel 2010 con l’Udc di Casini. Non ha però l’appoggio delle sinistre che restano divise: Sel appoggia Valentina Davigo, Rifondazione Guido Zentile e Alternativa comunista Raffaele Giampiccolo Programmi? Il lavoro, il sostegno ai giovani e agli anziani, meno cemento e meno spreghi nelle pubbliche amministrazioni territoriali.
Aggiornato il 05 aprile 2017 alle ore 10:58