Zanonato, marcia indietro sul nucleare

«L'energia nucleare è una forma di energia, se si può gestire non è sbagliata di per sé. In Italia credo che non si possa fare, ma nel mondo c'è. Se avessimo i siti adatti, perché no?». È sul nucleare che scatta la prima grana per il neo ministro dello Sviluppo, Flavio Zanonato. Apriti cielo. Perché le sue parole, pronunciate durante la trasmissione "Un giorno da pecora" (e per niente sconvolgenti), hanno scatenato immediatamente reazioni isteriche all'interno dello stesso Partito democratico. I senatori Pd della commissione Ambiente augurandosi che le parole del ministro «siano state fraintese», ricordano a Zanonato che la «vicenda "nucleare" in Italia si è infatti chiusa definitivamente con il referendum del 2011», scrivono Stefano Vaccari, Massimo Caleo, Pasquale Sollo, Vito Vattuone, Franco Mirabelli e Laura Puppato. Parla di «dichiarazioni gravissime» Antonio Di Pietro.

«Noi dell'Italia dei valori, che siamo stati l'unica forza politica promotrice del referendum abrogativo, ribadiamo l'inutilità di quell'energia obsoleta, dannosa e pericolosa per la salute dei cittadini e per l'ambiente - prosegue Di Pietro-. Ci batteremo in ogni sede per far valere la volontà di milioni di italiani e, anche se in perfetta solitudine, non consentiremo che le lobby affaristiche, con la scusa delle grandi intese, violino le regole democratiche e calpestino il responso uscito dalle urne. Piuttosto si attivino investendo nelle energie pulite». Polemiche che costringono il ministro a tornare sul caso, dicendosi «vittima di disinformazione». «Non ho mai sostenuto - twitta - che in Italia il nucleare si può fare ma che non ci sono siti. Aggiungo, rispettare il referendum». Un referendum, precisa il ministro, che «nel giugno del 2011 ha sancito il no degli italiani all'energia nucleare». Il titolare del Dicastero di via Veneto però ci tiene a dire che a lui «non piace demonizzare ideologicamente questo tipo di energia che viene prodotta in molti altri Paesi del mondo». Ma ormai la marcia indietro è fatta.

Aggiornato il 05 aprile 2017 alle ore 11:10