Mastrangeli, nasce la

Espulso. La Rete (o chi per lei) non perdona Marino Mastrangeli, il senatore del Movimento Cinque Stelle reo di aver violato la norma grillina che vieta agli eletti stellati la partecipazione a talk show televisivi. Dopo il "cartellino rosso" dei parlamentari 5 Stelle, la "palla" è passata alla base, chiamata a votare sull'espulsione. Le votazioni si sono svolte dalle 11 alle 17 di mercoledì e il responso non si è fatto attendere: fuori Mastrangeli, costretto a lasciare il gruppo parlamentare del M5S. «Le operazioni di voto si sono concluse - c'è scritto sul blog di Grillo - Gli aventi diritto erano 48.292, di questi hanno votato in 19.341. L'88,8% (pari a 17.177 voti) ha votato per l'espulsione, il restante 11,2% (pari a 2.164 voti) ha votato per il no».

La sentenza della Rete era data per scontata tra i parlamentari stellati. «Se oggi sentite un boato - scherzavano alcuni deputati poco prima di prendere parte alla riunione a Montecitorio - sappiate che staremo festeggiando la buona novella». Qualcuno racconta che oggi lo stesso Mastrangeli avrebbe chiamato la redazione di Ballarò a caccia di una ospitata tv. Ma il talk show avrebbe detto no al senatore ormai ex 5 Stelle. «Può sempre chiamare la D'Urso», ha ironizzato una deputata pentastellata prima di defilarsi per raggiungere la Sala Tatarella e prendere parte alla riunione. «Se vengo espulso significa che il mondo di 5 Stelle va al contrario - aveva detto Mastrangeli prima della decisione della Rete - Se un parlamentare non può parlare, non può esprimersi, che parlamentare è? Mi chiedo se siamo in Italia o in Corea del Nord» aveva affermato annunciando: «Se verrò espulso transiterò nel gruppo misto e rappresenterò in Parlamento chi non ha votato per la mia cacciata. Formerò una rappresentanza che si chiamerà - lo dico solo a titolo d'esempio - "Minoranza 5 Stelle"».

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:46