
“Tutti con Silvio”, ma se continua a mandare in tutte le trasmissioni politiche la sacerdotessa Carfagna, che dovrebbe rappresentare 10 milioni di elettori di centrodestra, i ridotti consensi al PdL di ben 6.2 milioni di elettori aumenteranno e non torneranno a votare centrodestra, soprattutto per non votare a sinistra. Continuiamo a fare rete, continuiamo ad innovare, ma basta con personaggi alla Carfagna (sicuramente persona perbene) che non hanno alcun valore politico per rappresentare il grande popolo delle libertà. Molti sono approdati nel porto genovese del geniale comunicatore Grillo e non ritorneranno, non faranno feed back, se prima dei programmi non cambieranno le figure politiche di riferimento. La Carfagna è talmente disastrosa che si delegittima da sola per le banalità che dice con un tono serissimo, come se il suo ragionar politico sia così travolgente da richiamare alla casa delle libertà tutti quei figli che hanno abbandonato il padre. E’ in buona compagnia se pensiamo al tribuno esterno della sinistra Massimo Giannini, sponsorizzato da Floris che finge di non conoscerlo, reuccio del quotidiano progressista “La Repubblica”.
Abbiamo tanta misericordia per la vivandiera del partito di Berlusconi, che dovrebbe più degli altri guardare al merito. Sfuggono i meriti della vestale azzurra. Non ci è difetto un atteggiamento di umiltà di fronte all’altezza dell’agire politico, della sua importanza per governare l’Azienda Italia, per amministrare il popolo italiano. I più grandi pensatori di tutti i tempi si sono cimentati nel trovare le regole politiche ed economiche per guidare l’azione politica dei governanti, dei leader, lungo i sentieri migliori per donare ai popoli maggior benessere, maggiore libertà. Non ci risulta che la dirompente dialettica dell’onorevole Carfagna possa spingere i telespettatori ad una riflessione compiaciuta ad un moto di gioia nell’ascoltare qualcuno che possa cimentarsi con quelle numerose avanguardie rosse che vogliono ghigliottinare il Maligno. L’uomo più temuto dalla giubbe rosse che fatalmente più moltiplicano i loro strali contro il difensore delle libertà più si ritrovano con pochi numeri per governare il Paese. Il grande comunicatore Silvio dovrebbe sapere che oggi la Carfagna non è proprio la medicina adatta per curare quelle evidenti ferite del fedele popolo delle libertà, che spesso è in imbarazzo nel dichiarare di votare Berlusconi. Non è necessario archiviare la Carfagna, può rimanere seduta in Parlamento tra i tanti peones vecchi e giovani che passano la legislatura nell’anonimato senza arte né parte. Carfagna caritas est; la potremmo ricordare dopo che le cose del tempo avremmo azzerato la dimensione delle truppe Berlusconiane.
Non saranno i dilettanti allo sbaraglio del partito dei democratici né quelle ignare signore e signori, che l’unico atteggiamento politico praticato è quello di vergognarsi di essere italiani, a ridurre il peso del PdL. Ma saranno quei c.d. dirigenti del partito del Berlusca a far precipitare dell’audience politico a livelli tali da ostacolare quelle performance di recupero, alle quali il Cavaliere ha abituato i suoi fans. Ma il tempo della politica è profondamente cambiato, il trionfo del Movimento Cinque Stelle ha imposto a tutti i concorrenti ad attrezzarsi per una corsa che ammette solo atleti di talento, altrimenti la sconfitta è assicurata. Non è molto difficile da comprendere, solo qualche sprovveduto poteva pensare che il trio Monti, Casini e Fini potesse conquistare quasi il 20%. Il Cavaliere conosce bene l’arte dei sondaggi, non gli è difficile porre in quiescenza quei personaggi politici alla Carfagna. Dispiace che due brillanti giornalisti come Telese e Porro, sabato 23 in prima serata su La 7, abbiano collezionato la peggior trasmissione degli ultimi mesi.
Tra la Carfagna e il democratico Francesco Boccia (che ha perso tutti i confronti con Vendola) hanno messo in scena il torneo del peggio, invitando a fare zelig su “i migliori anni della nostra vita” con il simpatico Carlo Conti. Carfagna e Boccia hanno avuto solo il merito soporifero per quelli che soffrono di insonnia. Berlusconi forse ha raggiunto il massimo del recupero, se non cambia i suoi colonnelli qualcuno dovrà fondare una nuova Forza Italia. Comunque, la Carfagna si può consolare gli uomini del bla bla bla non mancano. La palma d’oro la diamo al mitico Travaglio che con la lettura delle sue letterine spara su tutti a vanvera, fingendo di essere autonomo ed indipendente, come alcuni magistrati che difende (ignari che la difesa di Travaglio è una condanna sicura all’insuccesso). Dispiace che altissimi magistrati di rango come Caselli e Grasso cadano nella disputa patetica di un personaggio, miracolato da Santoro, che risolverà i problemi del Paese (giustizia, lavoro, debito pubblico, inefficienza dell’apparato pubblico) con il suo squillante e puntuale bla bla bla.
Aggiornato il 05 aprile 2017 alle ore 11:17