
Sono ormai due le cose che possono accadere dopo le consultazioni-lampo del Quirinale. E una delle due, si ragiona in ambienti Pd, è più concreta dell'altra. La prima è che Giorgio Napolitano trovi il modo di superare quelle «condizioni inaccettabili» di fronte alle quali Pier Luigi Bersani «non si è piegato» (sic!). La seconda, la più probabile, è che il presidente della Repubblica cerchi di verificare se ci sono "altre possibilità" per far nascere un governo. Di fronte a questa seconda ipotesi cosa fa il Pd? Resterebbe fermo il no a un governissimo con il Pdl, a quanto viene riferito. La proposta dem sarebbe piuttosto orientata ad un governo "terzo". «Faccio un esempio: un governo Saccomanni...», spiega all'Adn Kronos un dirigente del Pd citando un nome che sta girando da giorni. Ma con ministri politici? «Questo tenderei ad escluderlo», è la risposta. Tuttavia, anche questa strada non è del tutto pacifica. Innanzitutto, per l'epilogo non proprio felice di un governo simile, quello di Mario Monti.
Ma le alternative non sono molte se si vuole evitare il ritorno alle urne. Dunque, si tratta di capire quale tipo di governo sostenere e in che forme. L'ipotesi del governissimo con il Pdl fa accaponare le pelle a gran parte dei democratici. Quindi, resta il sostegno ad un governo "x" insieme al Pdl. «Del resto, il tabù ormai è stato rotto...», osservava ieri Marina Sereni. Ovvero quello che con il Pdl non si tratta mai e comunque. Nella condizione data, l'unica strada è la ricerca di un compromesso. Quello che si è cercato negli ultimi giorni e non è stato raggiunto. E forse a questo punto, ragionano alcuni nel Pd, converrebbe farlo alla luce del sole. In tutto questo, si fa sapere, il tentativo Bersani non è del tutto accantonato. Il segretario ha ottenuto un "congelamento", per così dire, del suo pre-incarico. Non è ancora uscito di scena. Si riferisce di contatti in corso, ancora in serata, tra Vasco Errani e Maurizio Migliavacca con esponenti del Pdl. Tentativi in extremis per vedere se c'è ancora una possibilità di superare le condizioni, ritenute "inaccettabili" dal Pd, emerse nella trattativa per il prossimo presidente della Repubblica. Ma dal Pdl non arrivano segnali incoraggianti in questo senso. E sembra che ormai Silvio Berlusconi stia ragionando sull'ipotesi successiva. Quella appunto che dovrà individuare il presidente Napolitano dopo il giro di consultazioni.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:47