
Nuova puntata a colpi di repliche e controrepliche e di accuse al vetriolo in casa La7 sulla presenza in tv del presidente del Senato Piero Grasso ospite nel programma Piazzapulita su La7 per rispondere alle critiche di Marco Travaglio, come ufficializza una nota della rete. In un lunghissimo intervento sul sito del suo giornale, il vicedirettore del Fatto quotidiano risponde a Corrado Formigli che su Facebook aveva definito la ricostruzione del collega sul confronto con il presidente del Senato "falsa", e rincara la dose: «A Piazzapulita non metterei piede neppure se fossi libero da vincoli». Travaglio quindi ribadisce di essere pronto al confronto con Grasso: «Lo farò volentieri giovedì sera a Servizio Pubblico» o altrimenti «sarò lieto di incontrarlo in altre trasmissioni di La7 da lui proposte (da Lilli Gruber, da Mentana, da Lerner), purché siano garantiti un minimo di agibilità, di equilibrio e di decenza». Nell"affairé Grasso si inserisce anche Beppe Grillo che dal suo blog tuona: «È l'unico procuratore antimafia estimatore di Berlusconi».
Ma non è tutto: nella querelle interviene l'ex consigliere del Csm Giuseppe Fici, già componente della Commissione Direttivi di Palazzo dei marescialli, che assicura: «Anche se l'allora Casa delle libertà non fosse intervenuta con una legge ad hoc per escludere Giancarlo Caselli, sarebbe andato comunque a Grasso il posto di procuratore nazionale antimafia, perché al Csm si era già costituita una maggioranza a suo favore». Il primo ad aprire le danze delle accuse è Travaglio con un nuovo editoriale sul Fatto Quotidiano: «Continuo a sperare che il confronto con Grasso si faccia in un luogo concordato da entrambi», scrive confermando il suo no all'invito di Formigli. Secondo Travaglio, il direttore de La7, Paolo Ruffini, «si è accordato alle mie spalle con Formigli e con Grasso per bypassare Servizio pubblico», ma incalza così il presidente del Senato: «La sua fretta di chiarire tutto si spiega se non con la speranza di diventare premier» e per questo «i suoi rapporti con Berlusconi e il Pdl vanno chiariti fino in fondo».
Però, aggiunge, «se invece il presidente del Senato continua a fare giochetti con i suoi compagnucci di partito viene il sospetto che abbia optato un'altra volta per la fuga, insomma come con Caselli gli piace vincere facile». Formigli si affida a Facebook per replicare punto per punto alla ricostruzione dei fatti del collega, che definisce "falsa", assicura che il programma in cui invitare Travaglio e Grasso «non appare 'bell'e pronto, ma da costruire assieme» e conclude: «Caro Marco, da un po' di tempo le tue ricostruzioni fanno acqua da tutte le parti. Sui giudizi non metto bocca, ma allo stravolgimento completo dei fatti e alle accuse mosse a vanvera non si può non rispondere. Soprattutto quando chi scrive bugie si atteggia da anni a giudice delle falsità altrui». La conclusione è che «le porte dello studio rimarranno aperte per te fino all'ultimo momento utile, e se vuoi anche al telefono».
Ma Travaglio non ci sta. Sul sito del Fatto Quotidiano arriva la controreplica in cui il giornalista conferma la sua versione dei fatti spiegando che Piazzapulita non metterebbe piede mai, ricordando che Formigli si propose «per condurre il giovedì sera un talk al posto nostro» mentre il team di Santoro trattava con La7. Su Grasso, insiste Travaglio, «scrivo e dico cose molto più pesanti di quelle dell'altra sera da almeno dieci anni, dunque se sono false lo sono da parecchio tempo. Peccato che Grasso non le abbia mai ritenute tali, visto che non mi ha mai querelato». Sostiene quindi di avere «già pronte tutte le carte per dimostrare» ciò che ha detto e conclude: se Grasso «riesce a liberarsi un'ora prima, ci possiamo vedere anche domani sera al Tg de La7 o a Otto e Mezzo. Mentana e Gruber permettendo». Giustialisti di sinistra contro giustizialisti di estrema sinistra: la guerra continua.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:45