
Chi minaccia di morte Filomena Gallo e perché? E chi la protegge dai suoi stalker? Filomena Gallo è un avvocato che lavora prevalentemente per l’associazione Luca Coscioni. È la persona che ha portato in Europa le cause, poi vinte, contro la legge 40 sulla fecondazione assistita, e lo stesso dicasi davanti alla Corte Costituzionale. Si divide tra Roma e Salerno, città dalla quale sono stati rintracciati i telefoni di alcuni stalker, uno addirittura nell’ambiente della polizia e del palazzo di giustizia. Da quando i numeri di cellulare sono stati scoperti le telefonate anonime a tutte le ore del giorno e della notte, in singolare concomitanza con il suo apparire sui media a causa delle battaglie in materia di fecondazione assistita, disabilità e eutanasia, sono cessate.
Ma a livello di indagini nessuno ha mosso un passo per capire chi o cosa si nasconda dietro questo continuo e preoccupante stalking. Filomena Gallo non ha alcuna forma di protezione e neanche la chieda. Ma qualcuno in Italia deve imparare a assumersi le proprie responsabilità in materia di sicurezza. Escluso il movente sentimentale, visto che la donna ha un ex marito e un ex compagno con cui continua ad avere ottimi rapporti, non resta che l’ipotesi del fanatismo politico religioso. Una ipotesi molto pericolosa visto che sulle tematiche sociali sensibili in Italia è pieno di mitomani che ucciderebbero solo per andare sui giornali: sia di matrice islamista sia di matrice catto-integralista. Sarebbe ora che anche il ministro in carica al Viminale pro temopre, Anna Maria Cancellieri, studi questa situazione dell’avvocato radicale Filomena Gallo. A meno che non si voglia fare credere all’opinione pubblica che minacciare di morte (e, Dio non voglia, uccidere) un radicale non è reato. Le ultime minacce giunte a Filomena Gallo qualche giorno fa (ma la cosa va avanti ormai dal 2009) sono state denunciate proprio da Marco Cappato, consigliere comunale a Milano e co responsabile della stessa associazione intitolata a Luca Coscioni.
Cappato racconta di «un opuscolo recapitato nella sua casella delle lettere con opuscolo edito Fazi Editori, titolo"Io ti troverò ", con all’ interno biglietti di propaganda elettorale della lista Amnistia Giustizia Libertà usati per evidenziare le pagine dove sono presenti parti di frasi sottolineate: «a sangue freddo»... «occhio indiscreto spia, quasi avesse una telecamera nascosta»... «io ti troverò»... «e fiamme divorarono avidamente il corpo, consumando e dilaniando la carne e i muscoli. Sfaldata, poi annerita e carbonizzata, la pelle si disintegrò rapidamente. Braccia, gambe e torso si sarebbero ridotti ad un mucchio di ossa sbiancate dalle fiamme. E, a tempo debito, la testa privata dei tratti somatici, sarebbe divenuta simile ad un teschio. In silenzio»... «con gli occhi folli illuminati dal rosso bagliore delle fiamme, osservava il corpo che bruciava, bruciava, bruciava»... «in primavera»... «maggio»... «10.12». Dall'opuscolo mancano le pagine da 15 a 18. Tutto ciò avveniva lunedì scorso, cioè tre giorni orsono. Qualcuno si degnerà di indagare su questa brutta storia e soprattutto di proteggere l’avvocato Filomena Gallo? Finora sei denunce e quattro archiviazioni. Cerchiamo di evitare di chiudere come al solito le stalle dopo che i buoi sono scappati.
Aggiornato il 05 aprile 2017 alle ore 11:08