
«La scelta tra Schifani e Grasso era una scelta impossibile. Si trattava di decidere tra la peste bubbonica e un forte raffreddore». Per il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, che scrive sul suo blog, «I giochi erano già fatti per mettere in difficoltà il movimento. Qualcuno, anche in buona fede, ci è cascato. Lo schema si ripeterà in futuro. Berlusconi proporrà persone irricevibili, il pdmenoelle delle foglie di fico. Il M5S non deve cadere in queste trappole». Per Grillo, comunque, «il problema non è Grasso»: «Se, per ipotesi, il gruppo dei senatori del M5S avesse deciso di votare a maggioranza Grasso e tutti si fossero attenuti alla scelta, non vi sarebbe stato alcun caso. In gioco non c'è Grasso, ma il rispetto delle regole del M5S. Nel "codice di comportamento eletti MoVimento 5 Stelle in Parlamento" sottoscritto liberamente da tutti i candidati, al punto "trasparenza" è citato: "Votazioni in aula decise a maggioranza dei parlamentari del M5S". Non si può disattendere un contratto. Chi lo ha firmato deve mantenere la parola data per una questione di coerenza e di rispetto verso gli elettori».
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:46