Una nuova Bastiglia in salsa grillina

Un amico mi gira il seguente messaggio di posta elettronica che necessita di una attenta lettura: «Se sei un dipendente di Equitalia o dell’Agenzia delle entrate. Allora, hai ricevuto questo messaggio perchè alcuni cittadini ci hanno fornito informazioni, fatti e prove su di te che denunciano i tuoi abusi ed i tuoi crimini. Noi ti stiamo monitorando e presto agiremo contro di te. Ti apriremo come una scatoletta! Se sei un semplice cittadino onesto. Allora hai ricevuto questo messaggio come chiamata a reagire contro questi feudatari vigliacchi. Prima di tutto, inoltra questo messaggio a tutti quei cittadini onesti che stanno subendo le torture di Equitalia. Poi raccogli fatti e circostanze come: email, intercettazioni telefoniche, fotografie, indirizzi, riprese video ed audio ed inviale al Movimento Cinque Stelle. Noi stiamo raccogliendo un enorme archivio e presto ti daremo la giustizia che meriti. E sarà una Giustizia Diretta!!!» Preciso che il ricevente questa mail non è iscritto in alcuna lista grillina.

Non so peraltro giudicare se il messaggio sia un falso fatto girare appositamente per screditare, come è uso in Italia, movimenti o partiti che infastidiscono con i loro risultati i poteri costituiti, come è accaduto e accade con certi accanimenti giudiziari che per un ventennio berlusconiano hanno riempito le cronache dei giornali di tutto il mondo, o se il messaggio sia una emanazione di una ulteriore faccia della protesta grillina che si incanala in questo modo rispettando un evidente dna dell’Italia e degli italiani. Ho terminato recentemente la lettura di un bellissimo romanzo storico, un thriller, come definito in copertina (“Divorati Dal Dragone” di Sergio Campailla, per le edizioni Bompiani), la cui narrazione si dipana lungo un ventennio nella Firenze dei Medici, nel quale l’autore inizia proprio descrivendo come le denunce anonime all’epoca venissero imbucate in una sorta di casella postale, un “tamburo” come si chiamava, che posizionato in Santa Maria del Fiore e svuotato pressoché giornalmente “dall’Ufficiale della Notte” consentiva alla magistratura e alla signoria dell’epoca di mettere sotto inchiesta, eventualmente torturando, coloro che erano stati oggetto della denuncia, fossero gay, o sodomiti come erano chiamati all’epoca, o si fossero macchiati di altre nefandezze, o fossero semplicemente ricchi e potenti.

Allora, come oggi, la Firenze dei più grandi banchieri dell’epoca, assomigliava tanto all’Italia di oggi. Bene, a meno di smentite da parte di Grillo o del suo Movimento, il contenuto della mail, mutato il mezzo della denuncia, dal “tamburo” all’elettronica, appare di notevole gravità: se messo in atto sarebbe certamente un salto indietro di alcuni secoli , almeno per quanto riguarda la convivenza civile. Non che Equitalia sia civile nei suoi comportamenti. Chi scrive non dimentica, e non dimenticherà mai gli oltre cento suicidi che hanno punteggiato le nostre giornate nell’anno passato, di cui nessuno più parla, e di quello corrente che recentemente annovera una escalation con anche un duplice omicidio. Non è parimenti possibile non sottolineare il cinismo con il quale la ormai vecchia classe politica (quella che ha ottenuto la rielezione) ha evitato di trattare richieste provenenti dalla popolazione tutta, imprenditori, lavoratori, giovani, che chiede da tempo almeno minimi comportamentali e provvedimenti a favore dei cittadini. Decenni di malcostume, accompagnato da generale incompetenza e incapacità o da semplice disinteresse a rendere migliore (o almeno a non peggiorare) la vita dei cittadini, non si cancellano oggi altro che con una forte ribellione che però non va incanalata né verso il “tamburo” né minacciando sinistre ritorsioni da “giustizia diretta”.

Se infatti il Movimento delle 5 Stelle è espressione della cosiddetta società civile italiana, e non della sua parte peggiore, come crediamo sia, allora a cominciare dai rappresentanti in Parlamento deve iniziare un percorso che dia dimostrazione di meritare la fiducia accordata da tantissima parte dell’elettorato. Si tratta non solo di indossare una cravatta per rispetto delle aule parlamentari, ma principalmente si dovrà palesare tutta intera la differenza dei “nuovi” rispetto ai “vecchi” della politica attraverso azioni che dimostrino la volontà del cambiamento evidenziando competenze e spirito di servizio. Poi l’azione politica dovrà essere necessariamente ferma e decisa, vista la caratura dei “vecchi”, ma mai la pacifica convivenza e un nuovo ordine dovranno passare attraverso azioni che, prima ancora che disonorare il popolo italiano, lo farebbero regredire di secoli. Tanto tragica sarebbe una nuova Bastiglia in salsa grillina una volta gettata la comica maschera.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:46