
«Finiamola con questo balletto.Io dico che se lo facciamo,lo facciamo tutti quanti». Così Pier Luigi Bersani torna sull'infuocato tema dei dibattiti televisivi. «Non saprei cosa rispondere - ha detto il leader del Pd - a Ingroia, Grillo o Giannino se mi chiedessero perché loro al confronto non ci sono. Sono disponibile a fare il confronto ma non così. Noi saremo sempre aperti a una discussione per l'Italia. Se gli altri hanno pregiudizi o preclusioni e mettono altro prima dell'Italia, sono problemi loro». Stasera, intanto, Berlusconi, Bersani e Monti dovrebbero essere ospiti, in interviste separate, dello speciale del Tg La7 dedicato alle elezioni e condotto da Enrico Mentana. «I confronti si fanno tra i candidati che sono in lizza e Monti non lo è più - ha detto Berlusconi ai giornalisti sulla proposta di un confronto tv fatta da Monti che al suo "no" ha ipotizzato che quest'ultimo abbia paura. «Monti non è più in lizza - ha spiegato - poiché non ha nessuna possibilità di poter vincere le elezioni». Quanto al confronto tv, Berlusconi dice sì ma solo fra i candidati che hanno possibilità di vincere, ossia lui e il leader Pd Bersani.
Replica il premier uscente Monti - che ieri aveva sollecitato un dibattito davanti alle telecamere con i due candidati - dicendo che non si possono trattare gli italiani come dei minorati. E aggiunge che non vorrebbe più criticare i suoi avversari, tanto più che non riesce a snidarli in un dibattito aperto. «Ho l'intima certezza di una nostra vittoria, e nemmeno sul filo di lana», dice intanto Berlusconi intervistato da Radio Lombardia. «L'85% dei nostri elettori - ha detto - non condivideva la nostra posizione di votare la fiducia al governo dei tecnici, noi invece ritenemmo anche per varie pressioni esterne che fosse un fatto di responsabilità mantenere il nostro voto positivo sulla fiducia. Andando in giro ultimamente ho sentito invece che c'é stato un grande cambiamento». Intanto il portavoce del Cavaliere, Paolo Bonaiuti, risponde «a Luigi Gubitosi, che si fa portavoce di Monti proponendo, attraverso Vespa, un confronto tv a 3, e si fa portavoce, in seconda istanza, di Bersani per un confronto non più a 3 ma a 6». «Perché - chiede Bonaiuti - non prende in considerazione anche la proposta di Berlusconi di un faccia a faccia con Bersani? Perché il direttore Gubitosi, in periodo di strettissima par condicio, lascia cadere soltanto la nostra proposta? Siamo noi ora che chiediamo a Gubitosi una risposta perché non vogliamo più sottostare a questi giochetti a nascondino». La farsa continua.
Aggiornato il 05 aprile 2017 alle ore 10:58