La “dura lex” del pm Staffa

Il potere, secondo una citazione di andreottiana memoria, logora chi non ce l’ha. Poi c’è chi l’autorità - intesa con la “A” maiuscola - la utilizza, se così si può dire,  pro domo sua infischiandosene di tutto e di tutti. Roberto Staffa, pm romano, è finito in manette per ordine del gip del tribunale di Perugia su richiesta della procura. Le accuse sono di quelle che non si sciolgono nell’acqua benedetta. Oltretutto, se a finire nel mirino è un uomo di legge, la piaga che si è aperta rappresenta un vortice infetto dal pus dell’impunità. Carte in mano, il tris d’assi calato contro Staffa ha scaraventato in aria il banco del malcostume: concussione, corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio. Capi d’imputazione pesanti, che sarebbero legati a favori concessi dal magistrato in cambio di sesso. Staffa, improvvisamente, si è trovato dall’altra parte della barricata. A inchiodarlo non sono state le arringhe di un novello Perry Mason, bensì alcuni filmati che lo hanno pizzicato con una transessuale, che a sua volta avrebbe denunciato il pm al gip. Proprio la trans avrebbe raccontato che Staffa le aveva offerto protezione in cambio di prestazioni sessuali.

Per due transessuali, il pm avrebbe anche dato «parere favorevole alla scarcerazione» consentendo il via libera dei permessi di soggiorno «per motivi di giustizia in relazione alle dichiarazioni rese dai suddetti nell’ambito di procedimenti a lui assegnati». Secondo i magistrati perugini Giacomo Fumu e il sostituto Angela Avila, Roberto Staffa si sarebbe preoccupato per la richiesta dei successivi rinnovi dei permessi di soggiorno, controllando persino le scadenze. Parallelamente, come insegna un vecchio adagio, i mali non vengono mai da soli. Così, nell’ordinanza di custodia cautelare è stato sottolineato, tra le altre cose,  che il pm faceva sesso con l’amante di un boss, detenuto a Regina Coeli. In tal modo, «assicurava il proprio interessamento per far ottenere la scarcerazione» del malvivente romano. Non contento, il pubblico ministero si sarebbe mosso per far ottenere, alla donna, «un colloquio» con il capoclan capitolino «a tal fine dando parere favorevole alla sostituzione della misura della custodia cautelare in carcere con quella degli arresti domiciliari».

L’Associazione nazionale magistrati, sulla vicenda, ha preso le distanze senza infilarsi i guanti di seta. «Con riferimento all’esecuzione di un’ordinanza cautelare emessa dall’autorità giudiziaria di Perugia nei confronti di un magistrato della procura della Repubblica di Roma, nella doverosa attesa dei successivi approfondimenti d’indagine, riafferma la centralità della questione morale. La violazione della legge da parte dei magistrati compromette la giurisdizione e la credibilità dell’ordine giudiziario». Contestualmente  l’Anm ha ribadito che «nella magistratura non possono esistere spazi di impunità; i magistrati sanno trovare gli strumenti necessari per individuare e sanzionare, anche al proprio interno, ogni comportamento contrario alla legge. Nell’auspicare un rapido accertamento dei fatti, l’Anm esprime, quindi, sostegno e apprezzamento per l’azione di quanti sono impegnati nella ricerca della verità».

In famiglia, ogni tanto, spunta una pecora nera e il difettoso ingranaggio, stavolta, si è inceppato in un angolo della magistratura, che sicuramente sciacquerà i panni sporchi ma che, al tempo stesso, non potrà evitare le possibili allusioni della gente comune, più propensa a incitare la fuga di Fabrizio Corona e ormai lontana dal rispettoso alveo del terzo potere costituzionale.

L’Italia, paese in cui gli scandali gozzovigliano e si riproducono con un’inquietante costanza, è ancora teatro di un’indecenza che ha schiaffeggiato, fino a prova contraria, chi dovrebbe garantire lo stato di diritto. La mission, nel caso di Staffa, è stata annebbiata dal piacere, dal vizio e anche, perché no, dal gustoso nettare dell’agire contromano grazie al pass firmato dalla propria toga. L’abito non fa il monaco, ma l’occasione fa l’uomo ladro.

Aggiornato il 05 aprile 2017 alle ore 10:51