Agcom: troppo Monti nei telegiornali

Troppo Monti nei tg, quasi quanto Berlusconi. Tirata d’orecchi ai direttori delle testate tv da parte dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni che ha richiamato ad un riequilibrio degli spazi nei servizi giornalistici. L’Agcom fa riferimento ai passaggi effettuati durante la scorsa settimana. Rivolgendosi a tutte le emittenti televisive, ha fatto il conto dei minuti in cui i politici hanno parlato davanti alle telecamere. Ed il dato che emerge è che il Professore è apparso per un tempo quasi uguale a quando l’inquilino di palazzo Chigi era il Cavaliere. In particolare dal Centro Direzionale Isola B5 di Napoli è stata evidenziata l’eccessiva presenza del premier Mario Monti come soggetto politico e la scarsa presenza dei partiti minori.

Tuttavia dal richiamo è esclusa la Rai, che invece avrebbe rispettato i parametri. Nel suo secondo intervento dall’inizio della campagna elettorale, l’Autorità torna a richiamare tutti i tg nazionali per il poco spazio concesso alle forze politiche a minor seguito, ma escludendo i tg trasmessi da Saxa Rubra nell’esame degli squilibri. Nel leggere i dati però, emerge che la linea dei tg rimane fedele rispetto alla scelta di campo. Il focus dell’Agcom si concentra sui tg di Mediaset e La7, minacciando sanzioni se non verrà verificato un riequilibrio entro breve. Il Consiglio dell’Autorità, esaminati i dati relativi alla terza settimana di campagna elettorale (7-13 gennaio), rileva che, per quanto riguarda Tg4 e Studio Aperto «si è ridotto lo squilibrio registrato nelle settimane precedenti con riferimento al dato relativo a tutte le edizioni dei telegiornali, mentre permangono nelle edizioni principali dei citati telegiornali evidenti squilibri per l’eccessiva presenza del Pdl (68,77% nel Tg4 e 74,90% in Studio Aperto) rispetto a tutti gli altri soggetti politici». Quanto ai Tg di TI Media, e quindi al TgLa7, l’Autorità evidenzia «il permanere dei seguenti squilibri: una sovraesposizione del Presidente del Consiglio in qualità di soggetto politico; una sottopresenza del Pdl e del Pd; una assenza dell’Italia dei Valori e di Futuro e Libertà per l’Italia, una sovraesposizione del Movimento 5 Stelle e di Rivoluzione civile».

Quanto, infine, al Tgcom 24 l’Agcom rileva «una sovraesposizione del Presidente del Consiglio in qualità di soggetto politico e una sottopresenza del Pd». Più in generale, l’Autorità contesta «il persistere di una situazione di sottopresenza delle forze politiche» e «dei soggetti politici che hanno recentemente annunciato la loro partecipazione» alle elezioni. Agcom ha quindi ordinato a Rai, Mediaset, TI Media e Sky di «assicurare l’equilibrato accesso agli spazi informativi». In Commissione di Vigilanza, esponenti di Lega Nord e Fratelli d’Italia avevano espresso lamentele per lo scarso spazio riservato alle loro forze politiche nei programmi di informazione. Lo stesso ha fatto il radicale Marco Beltrandi. «È gravissimo - dice invece Roberto Zaccaria del Pd - il fatto che l’Agcom, nel pubblicare i dati della settimana 7-13 gennaio, evidenzi i dati di presenza di Monti e non lo faccia con quelli di Berlusconi e degli altri leader, forniti in categorie indistinte all’interno dei rispettivi partiti».

Aggiornato il 05 aprile 2017 alle ore 10:58