Monti-Merkel: liste allo specchio

«Specchio, specchio delle mie brame...». Continua la favola della Fatina in grigioverde, “Anghela”, e di Monti “cenerentolo” della politica, che sembra aver perduto la scarpetta dell'Imu, nella fretta di incontrare i favori dell’agognato “Principe-elettore”. Intanto, a quanto pare, il Prof. ha mal tollerato la lezioncina che gli è pervenuta da un qualche suo pari da Bruxelles. Qualcuno, infatti, ha osato definire “iniqua, in quanto non progressiva” la sua adorata tassa sugli immobili, che fa pagare migliaia di euro anche alle vedove, con pensioni di reversibilità pari alla minima, ma -sfortunatamente- proprietarie di una prima e unica casa. Sappia, Prof., che in Spagna, causa austerity, alcune autorità locali hanno messo i lucchetti ai cassonetti, tale era la ressa dei nuovi poveri per sfamarsi (fonte: New York Times). Spero sia, poi, aggiornato sul fatto che il Commissario uscente agli affari sociali ha lanciato, in limine mortis (comodo, però!), il suo grido d'allarme sull’attuale, devastante disoccupazione europea da austerity, senza, però, attribuirsene la colpa.

Scusatemi, ma voi tutti, o “tecnici”, che venite dai santuari accademici della finanza, non lo avete previsto? Se le tasse ammazzano i redditi e, quindi, i consumi, come si fa, poi, a non torchiare sempre di più il disperato contribuente, per dare ossigeno alle banche tedesche e francesi, imbottite di titoli sovrani ad alto rischio che, in caso contrario, potrebbero tramutarsi, come in incubo, in altrettanti titoli spazzatura? Per favore, Professore, risponda una buona volta a Tremonti e Brunetta, che le hanno fatto i conti in tasca, sull'incredibile differenziale netto (da Lei garantito e a nostro svantaggio, per qualche punto di Pil) tra dare e avere, che l'Italia è costretta a pagare all'Unione, per salvare, in particolare, i debiti sovrani dei paesi membri in crisi. Uscire da “questo” euro si può, e lo sa benissimo anche Lei! Basterebbe che la Germania (e poi tutti noi, a ruota) facesse un passo indietro, scontando di un 30% il nostro e gli altrui debiti pubblici, per rifare uno Sme perfettamente funzionante e legato dinamicamente all'oscillazione di quella moneta statunitense che, se noi creditori chiamassimo tutti assieme “banco!”, evaporerebbe d'un colpo solo, come neve al sole. Già, cara la mia America, perché il giochino di stampare banconote ad libitum regge finché qualcuno sta al gioco, e acquista i tuoi buoni del tesoro, malgrado i pessimi numeri della tua contabilità pubblica nazionale (vedi debito pubblico e fiscal cliff, quest'ultimo solo temporaneamente scongiurato).

Noto che se li avesse qualcuno di noi, qui in Europa, quei "numeracci", verrebbe immediatamente messo fuori dal club dell'euro moneta. Altra caduta di stile, Senatore Monti: la confezione delle sue liste. Invece di un bel portale, che consentisse a tutti gli aspiranti candidati, di registrarsi e di presentare un proprio curriculum e programma -allegando, altresì, certificato penale e quello dei carichi pendenti- per essere, poi, votati dai potenziali elettori (senza, però, disegnare per questi ultimi “riserve indiane” alla Grillo), Lei ha preferito ispirarsi al modello padronale della politica, così tanto esecrato in tutti i suoi interventi da… tecnico. Complimenti! Il suo sistema degli “ottimati” funziona a meraviglia, per escludere i meritevoli e i capaci. Voglio dire al primo ministro anche un'altra cosa: come intende rispondere a quelle trasmissioni che Le dimostrano la disperazione di molti dei nostri imprenditori, costretti a delocalizzare (migrando, ad esempio, in Corinzia, dove le tasse sono pari alla metà delle nostre e i profitti detassati, per chi crea lavoro e occupazione), o a fallire, perché il “suo” fisco confisca i beni e lascia fallire chi non paga Irpef e Inps, malgrado che, molto spesso, quelle stesse imprese vantino crediti dallo stato molto superiori ai loro debiti? Promemoria per Bersani: segretario, vuole rispondere con azioni concrete, una volta a Palazzo Chigi, restituendo - in tempi umani - quei 75 miliardi che la P.A. deve ai suoi fornitori? Non è il caso di farseli scontare, in qualche modo, dalla Merkel e da Bruxelles quei soldi, diminuendo la nostra contribuzione netta? Smettetela, per cortesia, con queste ciacole da comari, sature delle vostre, interminabili liti sulle candidature (“Vengo anch’io? No, tu no! E perché no? Chiedilo a Monti”) e parlate, finalmente, di cose serie.

Aggiornato il 05 aprile 2017 alle ore 10:54