Quella strana democrazia all'italiana

Ma che razza di democrazia è quella italiana? Un sistema elettorale da tutti deprecato, ma pienamente in vigore, che riproduce ciniche alchimie del Palazzo nella presentazione dei candidati al Parlamento,togliendo agli elettori una libera scelta dei propri rappresentanti in un clima nel quale, peraltro, i cittadini si fidano più delle persone che non dei partiti. Un clima di scontro fra leader con ineleganti,e spesso offensive,accuse personali dimenticando di porre a confronto idee e programmi alternativi,in presenza di una crisi che chiede alla politica scelte possibili ed immediate.

Valutazione costante delle performance televisive sulla simpatia o meno di chi vi appare,dimenticando che generalmente risultano, ovviamente,simpatici i populisti affabulatori piuttosto che gli statisti seri e rassicuranti. Ancora una volta il nostro atavico provincialismo si scontra con l'esigenza di politiche di ampio respiro che tengano conto del contesto internazionale nel quale devono inevitabilmente collocarsi per un futuro meno incerto di quello attuale. Pur non essendomi particolarmente simpatici, invidio Francia, Germania, Inghilterra che godono di governi stabili,forti del responsabile e convinto consenso elettorale liberamente espresso attraverso partiti con una loro storia e non con liste civiche che durano lo spazio di un mattino. Di qui la ragione per la quale la fanno da padroni nel contesto europeo. Tutto sommato ne hanno, purtroppo, il diritto.

Aggiornato il 05 aprile 2017 alle ore 10:59