
Cambi di direttori all’insegna della scuderia Caltagirone. Spostamenti e riposizionamento dei programmi informativi de La 7. Sterzata dell’editore di Repubblica-L’Espresso, Carlo De Benedetti, che oltre ai tagli nelle testate locali e nei settimanali ha annunciato l’intenzione di far pagare l’accesso al sito online del quotidiano di via Fiocchetti. La stampa occidentale è in crisi. E anche quella italiana, che per tirarsi su scopre la politica. La pubblicità a causa della crisi economica è in calo in tutti i paesi e gli editori s’interrogano se ci sono strade e modelli diversi per salvare l’informazione scritta dal baratro dei debiti. In prospettiva neppure pagando i quotidiani 2-4 euro a copia la situazione debitoria potrebbe essere sanata dalle sole vendite, che sono in netto calo L’emblema della crisi attuale è stata la pagina in nero pubblicata il 7 dicembre come ultimo atto di vita del “Financial Times Deutschland” In Spagna dopo El Mundo anche El Pais ha predisposto un piano di licenziamenti che toccano un terzo degli organici. Il settimanale americano Newsweek, lasciato dalla metà dei vecchi lettori, si appresta a varare un’operazione di tagli molto incisivi.
In Francia Nice Matin (Bernard Tapie ha rinunciato all’acquisto), Le Monde e Le Figaro dopo il boom di lettori raggiunto nel 2000 stanno scontando il crollo degli introiti pubblicitari con perdite di bilancio considerevoli. In Italia sono attesi, con preoccupazione, prima di Natale i piano industriali del gruppo Rcs, di Repubblica, della Rai. I primi cambiamenti si registrano già con la nomina di Mario Orfeo alla direzione del Tg1 e di Virman Cusenza al Messaggero che lascia il Mattino di Napoli, dove arriva dalla capitale Alessandro Barbano, vice a via del Tritone. Sembrano tutte decisioni che rafforzano le posizioni dell’editore romano Caltagirone, che molti osservatori politici ed economici ritengono buon sponsor delle scelte politiche di Pierdinando Casini marito di Azzurra Caltagirone) e della discesa in campo come candidato sindaco di Roma alla testa di una lista civica del costruttore Alfio Marchini. L’arrivo di Orfeo nel telegiornale della Rete ammiraglia televisiva (guidata da Giancarlo Leone), dopo la sua precedente esperienza al Tg2, ha l’obiettivo di garantire un’informazione pluralista con un occhio, però, di maggiore considerazione alla sinistra (come la pensa la stragrande maggioranza dei suoi redattori). C’è pericolo, quindi, che l’uscita di Alberto Maccari, che ha ben gestito la fase di transizione, possa comportare un ulteriore sbilanciamento dell’informazione italiana già abbondantemente orientata verso sinistra, come si è visto per lo spazio e le interviste concessi alle primarie e ai duelli Bersani-Renzi. L’accelerazione degli impegni politici (elezioni nel Lazio, in Lombardia, in Molise, in Campidoglio, per il Parlamento e la successiva elezione del Capo dello stato) ha messo in fibrillazione il mondo giornalistico italiano.
Caltagirone ha richiamato a Roma da Napoli il 48enne palermitano Virman Cusenza che aveva lavorato in via del Tritone come capo del politico tra il 1998 e il 2007 ,venendo dal Giornale di Indro Montanelli ed era diventato direttore del quotidiano napoletano quando Orfeo era passato a dirigere il Messaggero. Movimenti anche nel terzo polo televisivo. Per far posto a “Piazzapulita” di Corrado Formigli il direttore ex Rai Paolo Ruffini.ha sacrificato “L’Infedele” di Gad Lerner che chiude dopo 10 anni, anche se a Gad è stata lasciata la possibilità di condurre un’altra trasmissione in seconda serata il venerdì, dopo Crozza. La politica vuole essere il punto di forza di Mentana nel telegiornale e negli speciali de La 7 e di Michele Santoro il giovedì. Nelle prossime settimane le altre mosse.
Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 15:42