
«Il gigante Guido Crosetto e la bambina Giorgia Meloni insieme fanno il 51%, Alfano il 17%, gli altri fuffa...». Così twittava ieri @carloboetti. Solo un cinguettio tra tanti nel social network a 140 caratteri dove le discese in campo dell’ex sottosegretario alla Difesa prima, e dell’ex ministro della Gioventù poi, hanno riacceso gli entusiasmi sopiti degli elettori per le primarie del Popolo della Libertà. Solo un cinguettio, certo, ma che rende bene l’idea di come il fronte dell’alternativa ad Alfano stia cominciando a contarsi, a crederci. Almeno sul web. «GiorgiaMeloni + Guido Crosetto... e il centrodestra riavrebbe un senso... pensateci!» scrive ancora @pgrilli. «Guardate che Meloni più Crosetto sono fighi... io spero che siano furbi, altrimenti famo la fine di Romney» rilancia @theselbmann, twittera cassandresca.
Ci credono anche a La Retrovia. Il blog dei pidiellini che si sentono «delusi, arrabbiati e traditi» dopo la recente deriva del partito si era fatto sentire fin da subito per i toni di aperto contrasto con il segretario Angelino Alfano, pur senza esprimere mai un’ipotesi di candidatura alternativa, un nome nuovo attorno al quale fare quadrato. Poi, come un fulmine a ciel sereno, due settimane fa è arrivata la candidatura del “gigante di Marene” a scompigliare le carte in quella che sembrava destinata a rimanere una tenzone-farsa: i blogger “arrabbiati” se lo sono letteralmente caricato sulle spalle, dando vita ad una martellante campagna on-line, dalle pagine de La Retrovia ai social network. Anche con l’hashtag #iostoconcrosetto. Con la rottura degli indugi da parte della Meloni, ecco la conversione in supporter del duo maravilha: «Sondaggio Datamonitor sulle primarie Pdl: Guido Crosetto e Giorgia Meloni al 35%, sopra a Alfano. Un ticket x vincere no?». Insomma, anche loro ci credono. E non solo loro. Il giornalista Pietro Salvatori, sul sito web del settimanale Tempi, riporta un’indiscrezione che potrebbe fare la gioia dei tifosi del rinnovamento pidiellino: «Non si può parlare di un accordo. Ma Giorgia Meloni, Guido Crosetto e Alessandro Cattaneo, una volta perfezionata la candidatura e raccolte le firme necessarie (10.000 in tutto, di cui non più di 2.000 per ogni singola regione), si siederanno intorno ad un tavolo. Per valutare se sia possibile trovare un’intesa, convogliando le forze su un candidato unico».
Da Lucio Dalla ad Alexandre Dumas, adesso le citazioni dei twitteri azzurri si sprecano: «Dopo il Gigante e la Bambina, si va verso i Tre Moschettieri?».
Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 16:00