
Mario Monti si farà in “due”? Incredibile, ma vero: in questo sfortunato paese, esiste gente che ci terrebbe ad avere un “Monti-bis” e a pagare sempre più tasse con minore sviluppo, concedendo ancora più tempo a banche e finanze per ridurci definitivamente sul lastrico! E, lui, il Mario, che fa finta di nulla, dicendosi poco interessato al suo futuro. Lo credo bene: è già senatore a vita per grazia presidenziale e, male che gli vada, tornerà alla Bocconi a fare il professore. Quelli come lui che avevano promesso di riformare e rivoluzionare gli apparati dello stato ci hanno regalato ancora più confusione di prima, e non a caso: il governo è nelle mani delle super-caste burocratiche, con rango di ministri, che hanno tutto l’interesse a mantenere le cose come stanno. Per il contenimento del deficit i santoni del ministero dell’Economia e della Ragioneria generale (che trovano sempre mille ragioni per mettere i bastoni tra le ruote alle riforme) hanno deciso che non si vendono né il patrimonio pubblico, né gli asset dello Stato - malgrado presentino una reale appetibilità per il mercato -, pur di non mettere a rischio i propri privilegi. E sì, perché se vendi, poi, che c’è più da amministrare (e da arricchirsi amministrando)? Si perdono importanti posti di controllo nei consigli di amministrazione e scompaiono rendite di posizione, che fruttano parecchie centinaia di migliaia di euro all’anno ai dirigenti in posizione di vertice.
Miserie umane, direte voi. Esattamente come quelle della politica. Prendiamo le proteste di piazza degli studenti. Tutti lì a far vedere i video, per una conta indecente a chi rompe più teste, tra quelli in divisa e quegli altri con il passamontagna. E nessuno che chieda a questi giovani che idea abbiano sul futuro e quali siano, secondo loro, le vie di uscita ragionevoli per rilanciare la crescita economica e l’occupazione. Tutti dicono che vogliono più stato (cioè, “più” spese), quando è chiaro che non ci sono più risorse, addirittura nemmeno per pagare le degenze e l’assistenza ai malati gravi. E i politici? Loro litigano per mettere in pista Monti-due, per l’election day e per il premio di maggioranza, con l’unica preoccupazione di impedire soluzioni che avvantaggino, anche minimamente, il proprio avversario. Insomma, un tristissimo spettacolo da basso impero. Poi, “di là”, ci sono Marchionne, la Fiat e quel che resta dell’operaio-massa, che il responsabile della Fiom, Maurizio Landini, impersona alla perfezione. E, anche qui, siamo alle solite: si chiede a un’azienda globalizzata (Fiat-Chrysler) di comportarsi come se operasse in regime protezionistico, con solide barriere doganali, tali da rendere non competitivi brand stranieri, nettamente superiori per il rapporto qualità/prezzo.
Del resto, come si fa a tagliare le mani alla speculazione finanziaria e a un capitalismo industriale che guarda solo al profitto? Suggerisco di puntare al “capitale da lavoro” (ovvero: rivoluzionare le mentalità, facendo sì che gli operai pensino e agiscano esattamente come i capitalisti). Immaginate se l’esercito dei metalmeccanici riuscisse a convincere ogni singolo lavoratore a versare a un fondo comune cento euro al mese, pari a 1200 euro all’anno (che moltiplicato per un milione fa 1,2 miliardi), in modo tale da comprarsi la Fiat in pochissimi anni, nominando un nuovo management e decidendo le politiche produttive dell’azienda dalla stanza dei bottoni del consiglio d’amministrazione. Pensate che i nuovi operai-padroni della Fiat guadagnerebbero meno di prima? Anzi: potrebbero mettersi d’accordo con quelli dell’acciaio (che, a loro volta, avrebbero riscattato, con lo stesso procedimento, il siderurgico di Taranto e tutti gli altri), per acquistarlo a un “prezzo politico”, perché, per i loro colleghi a rischio di licenziamento, un po’ di dividendo degli utili è sempre meglio di nessun salario. Provate a dirla a Marchionne quest’idea: vedrete, non ci dormirà la notte. Un ultimo suggerimento: perché non lanciamo l’ipotesi Mario Draghi come prossimo presidente della Repubblica? Se ha salvato l’euro, ha buone possibilità di salvare anche noi!
Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 15:48