Il piano cartesiano per un centrodestra

Il Pdl dei prossimi mesi ruoterà intorno a due questioni, entrambe tratteggiate su un tovagliolo ormai affisso sul muro di un’enoteca di Montecatini. Quel pezzo di stoffa è la strategia di Berlusconi. Il Cav prende una penna e traccia due linee perpendicolari: ascisse e ordinate. È il grafico della vittoria. E ciò che interessa di più è l’intersezione tra due estremi: pulito e nuovo. Il rinnovamento passa da questi punti, così come la sorte del centrodestra. Agli schemi per le prossime elezioni è legato il Popolo della Libertà che si prepara alle primarie. Questo è il primo punto, il nuovo. L’establishment del partito, dopo aver concordato le regole attorno a un tavolo inizia a distorcere quanto deciso. Voci divergenti nello schieramento contestano con toni diversi quanto deciso, mentre viene messo in discussione addirittura il giorno prestabilito per la votazione. Si parla di uno slittamento al 21 gennaio, ma è ancora tutto da chiarire. Angelino Alfano fa sapere che entro giovedì sarà tutto deciso. In un video su YouTube riconosce massima fiducia nei suoi colleghi di partito: «Siano i miei competitori a scrivere le regole». E chiede che vengano rispettati tre principi. Il carattere maggioritario della votazione, un minimo di supporto nel Paese per ogni candidatura e che la partecipazione sia a portata di tutti. Come dire: a costi contenuti. 

Saranno primarie chiuse a livello partitico e aperte a tutti i cittadini che vorranno recarsi alle urne. Ma questo è un elemento che non è stato mai messo in discussione. Ci si chiede, tuttavia, se gli elettori risponderanno alla chiamata. Se crederanno nel rinnovamento. C’è chi teme il flop, chi contesta il numero delle firme – «Meglio ridurle. Si risparmierebbero tempo e risorse», afferma La Russa - chi sospetta che dalle primarie uscirà un Pdl ancora più diviso. È di quest’opinione Guido Crosetto: «Sarebbe importante costruire un partito serio di centrodestra che vuol dire andare al di là di quello che è successo negli ultimi vent’anni». Dichiara che la società vorrebbe un centrodestra autorevole che possa rappresentare chi non si riconosce nel centrosinistra. «È per questo che le primarie vanno fatte». Alessandro Cattaneo è d’accordo con questa visione: «Il Pdl si può salvare solo attraverso le primarie». Bisogna farle bene. Ricorda che chi continua a montare ad hoc dubbi e iperbolici scenari per scongiurare il confronto con i cittadini lo fa per secondi fini. Il leader dei Formattatori rappresenta il nuovo e anche il pulito. Il resto è algebra.

Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 15:41